Avellino

La forma straordinaria del ciclista danese suscita perplessità riguardo alla sua rapida guarigione dopo la grave caduta durante il Tour dei Paesi baschi, caduta che gli è costata dodici giorni di ricovero in ospedale. Alcuni medici affermano che non è cosa rara il fatto di guarire rapidamente da questo tipo di ferite.

Bilancio delle lesioni dovute alla caduta avvenuta all’inizio di aprile: frattura di alcune costole e della clavicola con conseguente pneumotorace. Dopo tre mesi e mezzo lo scalatore danese è ritornato al Tour in eccellente stato di forma. Anche se per il momento lo sloveno Tadey Pogacar sembra inattaccabile, il Danese occupa solidamente il secondo posto ed è contento delle sue prove, dopo aver corso il rischio di morire.

Si tratta di una cosa stupefacente dato che il corridore si è presentato al Tour senza aver avuto il tempo di una preparazione adeguata. In occasione dell’incidente una costola fratturata ha perforato il polmone creando così una sfuggita di aria nel cavo pleurico. Evidentemente nell’ospedale di Bilbao è stato praticato un drenaggio che si rivelato decisivo e performante. In pratica, una volta riparata la breccia polmonare, la respirazione è ritornata come nuova, e può essere sottoposta a stress dopo un congruo, anche se breve, periodo di riposo.

L’allenatore del campione danese, Tim Heemskerk, ha dettagliato la ripresa dell’allenamento rapida e calcolata del suo corridore, prima su di una bici da appartamento su rullo, e poi su strada. Ma, anche se i valori atletici e quelli tecnici sono stati recuperati rapidamente, altra cosa è per l’autostima e per la sensazione di sicurezza nell’affrontare le discese impegnative di una grande corsa a tappe. Il tempo per ammortizzare il timore è piuttosto lungo, ma comunque i primi segnali sono buoni e incoraggianti.

L'autore è Medico - Endocrinologo