Oltre un milione di euro in contanti nascosto sottoterra, sepolto nel terreno del giardino di uno degli indagati. E' uno degli aspetti più singolari dell'inchiesta coordinata dalla Procura di Salerno che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 54 persone.
Sgominata la cricca del "click day", che grazie alla complicità di imprenditori, professionisti, esponenti del patronato e faccendieri, lucrava sull'immigrazione. Contratti di lavoro fasulli in cambio di soldi, per ottenere così il permesso di soggiorno: è quanto rappresentato dal Procuratore capo del tribunale di Salerno, Giuseppe Borrelli, nell'inchiesta condotta da Guardia di finanza e Carabinieri.
Sequestrati beni per 6 milioni di euro e sequestrati centinaia di migliaia di euro in contanti. Ma, come ha spiegato il comandante provinciale delle fiamme gialle salernitane, Luigi Carbone, altro denaro era stato addirittura seppellito.
Oltre un milione di euro è stato portato alla luce dai militari, come testimoniano le foto a corredo dell'importante operazione.
"Una struttura criminale e che, sfruttando un po' i vulnus del Decreto Flussi, aveva posto in essere un sistema di frode molto complesso e che, nel tempo, aveva fruttato centinaia di migliaia di euro attraverso pagamenti che venivano imposti a soggetti extracomunitari che venivano intercettati da ulteriori soggetti extracomunitari già insistenti sul territorio nazionale e che fungevano da intermediari", come ha sottolineato Carbone a margine della conferenza stampa in Procura a Salerno.