Salerno

Sono 54 le persone indagate nella maxi inchiesta coordinata dalla Procura di Salerno, che ha visto all'opera Carabinieri e Guardia di finanza. Di queste, 13 sono finite in carcere, 24 ai domiciliari mentre per altre 10 è scattato il divieto di esercitare attività di imprese e professionali.

Associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, riciclaggio, autoriciclaggio e fatture false per operazioni inesistenti le accuse contestate a vario titolo.

La retata ha subìto un'accelerazione dal momento che alcuni degli indagati stavano preparando la fuga in Nord Africa, dove avevano basi logistiche e approviggionamenti. L'inchiesta è partita dopo le anomalie riscontrate durante il cosiddetto "Click day".

Gli indagati, secondo l'ipotesi investigativa, intascavano ingenti somme di denaro da cittadini extracomunitari interessati ad avere il nulla osta per entrare in Italia attraverso permessi di lavoro. Nella rete illegale avvocati, imprenditori, esponenti dei patronati e faccendieri: tra questi anche alcuni condannati in passato perché ritenuti parte integrante del clan Cesarano di Pompei e Castellammare di Stabia, ma con ramificazioni anche nel territorio salernitano. 

Almeno duemilacinquecento le istanze fasulle contestate dalla Procura: per ognuna il tariffario andava da mille a duemila euro, con ulteriore pagamento per ogni contratto di lavoro fittizio registrato.

Nella stessa operazione è stato sequestrato un terreno a Battipaglia oltre a beni e soldi per circa 6 milioni di euro. Durante le perquisizioni gli investigatori hanno inoltre trovato 300mila euro in contanti.