Grottaminarda

Appuntamento con la cultura, sabato 13 luglio alle ore 18:00, nei Giardini Pensili del Castello d'Aquino di Grottaminarda: dialogando con Ortensio Zecchino su «Perché non possiamo non dirci "cristiani".

Letture e dispute sul celebre saggio di Benedetto Croce», ultimo lavoro del già Ministro dell'Università e della ricerca, presidente Biogem, storico del diritto, autore di numerose pubblicazioni.

L'incontro patrocinato dal comune di Grottaminarda, dal centro Guido Dorso e dall'ordine degli avvocati di Benevento, rientra nel cartellone degli eventi dell'estate grottese e nel ciclo di incontri "Cultura è Libertà".

Edito da "Rubbettino 2024", il libro di Ortensio Zecchino è una disamina particolarmente documentata del pensiero di Croce nel saggio comparso nel 1942 sulle pagine della "Critica", una rilettura ed un'analisi da parte di Zecchino che ne confermano l'attualità rispetto alla necessità di un risveglio delle coscienze sui temi della guerra, dell'impegno civile, della democrazia, del cattolicesimo. 

Dopo i saluti del sindaco di Grottaminarda, Marcantonio Spera, quelli della presidente della corte d'appello di Napoli Maria Rosaria Covelli, del vice presidente dell'ordine degli avvocati di Benevento, Nicola Covino, di Berardino Zoina del centro di ricerca Guido Dorso, della presidente del consiglio comunale di Grottaminarda, Virginia Pascucci, gli interventi di Gaetano Carlizzi, giudice presso il tribunale militare di Napoli e componente del consiglio della magistratura militare, di Marco Miletti, ordinario di storia del diritto e naturalmente dell'autore Ortensio Zecchino. Introdurrà Emanuela Ianniciello, dottore di ricerca in diritto penale. 

 "L'amministrazione tutta - afferma la presidente del consiglio comunale di Grottaminarda, Virginia Pascucci  - da sempre sensibile ai temi culturali legati alla storia, alla democrazia, alla libertà, ha ritenuto imperdibile un'occasione di approfondimento come questa per ascoltare l'analisi di uno dei migliori intellettuali e politici irpini quale è indiscutibilmente Ortensio Zecchino, su un grande scrittore e filosofo del 900 italiano quale è, appunto, Benedetto Croce. Abbiamo ritenuto potesse essere un momento di crescita e di riflessione per l'intera comunità. Da qui l'invito alla cittadinanza a partecipare».