"Con una maratona di 24 ore d'Aula consecutive, per superare l'ostruzionismo della destra, l'Assemblea legislativa della nostra Regione, dopo quella della Campania di lunedì, ha appena votato due quesiti referendari per cancellare la proposta sbagliata e divisiva del Governo e, in subordine, per stabilire che prima di devolvere qualsiasi funzione, il Parlamento e il Governo debbano definire e finanziare i Livelli essenziali delle prestazioni per tutto il Paese". Così il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, su Facebook. "Il via libera dell'Aula - sottolinea - su iniziativa congiunta di PD, Europa verde, Emilia-Romagna coraggiosa, Italia viva, Lista Bonaccini presidente e Movimento 5 stelle". "L'Emilia-Romagna ha sempre sostenuto ogni processo di decentramento che avvicinasse le decisioni ai cittadini e ai territori, ma dentro un quadro chiaro di unità dell'Italia e in una logica di solidarietà e uguaglianza dei diritti. La legge Calderoli, che non mette un euro dei Lep e prevede invece che in molte materie si possa procedere all'autonomia differenziata senza alcuna garanzia di equità territoriale, rischia di spaccare ulteriormente il Paese su pilastri essenziali quali la sanità e l'istruzione. Per questo va cancellata. Dopo Emilia-Romagna e Campania, nelle prossime settimane saranno chiamate a pronunciarsi anche le altre regioni e Toscana, Puglia e Sardegna hanno già annunciato la propria adesione a questa iniziativa. Col voto di 5 consigli regionali sarà dunque possibile chiedere l'indizione del referendum, in analogia a quanto ha già fatto il comitato promotore nazionale la scorsa settimana a Roma".
Bonaccini: "Anche Emilia, come Campania, chiede referendum abrogativo"
Il governatore dell'Emilia Romagna: "Bene processi di decentramento, ma in un quadro chiaro"
Redazione Ottopagine