Avellino

Da tempo si era defilato dalla vita pubblica dopo essere stato per decenni protagonista nella politica con la Dc e nella gestione della sanità ad Avellino. Cordoglio nel mondo politico per la scomparsa di Luigi Giorgano. Lo ricorda il deputato Gianfranco Rotondi.

"Scompare con Gigino Giordano - scrive il parlamentare avellinese - una delle figure più fulgide della lunga stagione di amministrazioni democristiane della città di Avellino. Fu assessore competente e onestissimo, e prestó poi queste doti all’amministrazione della azienda sanitaria irpina, dove lasciò una impronta di efficienza e correttezza. Rivolgo a lui un pensiero di gratitudine ed affetto, e sono vicino alla vedova , alle figliole e a tutti i suoi familiari".

Il cordoglio dell'azienda Moscati 

La Direzione Strategica dell’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Luigi Giordano, protagonista indiscusso della storia della sanità irpina. Sinceramente affranto il direttore generale Renato Pizzuti: «Ho appreso con grande dolore la notizia della scomparsa di Gigino, caro amico prima ancora che collega. L’ho conosciuto tanti anni fa e ne ho apprezzato subito la capacità di sintetizzare nel suo agire politico-gestionale l’umanità e l’amore cristiano con le competenze amministrative e organizzative. Sarà sempre ricordato per essere stato il primo Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati, quando, nel 1994, si realizzò il processo di aziendalizzazione, con la trasformazione delle Usl in Asl e Aziende ospedaliere e lui, già alla guida dall’Usl Avellino, fu individuato come l’uomo giusto per aprire la nuova stagione della sanità. E non è un caso nemmeno che la Città ospedaliera abbia visto la luce sotto la sua illuminata direzione, con il trasferimento a Contrada Amoretta degli uffici amministrativi e del Dipartimento Materno Infantile. A nome di tutti i dipendenti dell’Azienda Moscati esprimo sentite condoglianze e vicinanza alla famiglia, alla moglie, alle tre figlie e ai due cari nipoti».