Di Luigi Mainolfi

Il conflitto, provocato dall’attentato di Hamas ad Israele, ha alimentato sentimenti antisionisti, manifestati in modo plateale ed esibizionistico.  Nel corso dei secoli, Israele è stata al centro di conflitti di diversa natura, provocati dalle reazioni al potere economico e culturale della sua classe dirigente. Agli inizi del secolo scorso, il popolo ebreo fu considerato, dal Nazismo, un popolo da eliminare e, dal Fascismo, da controllare. I campi di sterminio nazisti furono utilizzati per mandare a morte milioni di innocenti. Giustamente, la sinistra mondiale pianse per le vittime e  reagì  sconfiggendo il Nazismo e il Fascismo. Da giovane, non riuscivo a rendermi conto del perché  esistevano sentimenti anti ebrei. Da ragazzo, gli studi e la lettura dell’Espresso mi facero conoscere nomi di ebrei famosi (scrittori, poeti, economisti, scienziati, registi, giornalisti, politici e Premi Nobel), che non giustificavano sentimenti avversi  ad un popolo, che creava tanta ricchezza culturale.

Gli studi di economia, specie il fordismo e i taylorismo, mi spingevano a valutare il rapporto tra valori economici e  valori morali e a non accettare “l’usa e getta” di Ford e il “Produrre, produrre, produrre” di Taylor. Pensando che i due fossero ebrei, il giudizio negativo sul loro modo di ragionare si estese al popolo di Israele. Non passò molto tempo e scoprii che  Ford odiava gli ebrei, che Taylor era un americano di Filadelfia e che le loro teorie economiche, assieme al Galateo, rappresentano le cause del consumismo, del conformismo e dell’inquinamento del globo terrestre.  

L’assegnazione agli ebrei di Premi Nobel, con una percentuale  di quasi il 40% e la crescita nell’informazione di opinionisti ebrei mi spinsero a cercare di capire perché Israele era un grande produttore di cultura, arte, scienza ed economia. Cercai la causa di tale merito e scoprii che  Israele è l’unico Paese a non aver conosciuto l’analfabetismo. La sua religione impone la lettura, a differenza delle altre, come la Religione Cattolica, che si accontentano della ripetizione di parole e frasi dette dai loro predicatori. Mi è rimasto impresso il concetto, secondo il quale i seguaci di Lutero a pochi anni dalla sua scissione dalla Chiesa di Roma, distanziarono economicamente  i gruppi legati a Roma. Per la Religione cattolica, il denaro era lo sterco del demonio, mentre per i luterani, come per gli ebrei,  era “grazia di Dio”. Tale differenza ha alimentato  diverse concezioni dell’economia e  dei rapporti tra potere e popolo: Economia dello sviluppo ed Economia della povertà e Democrazie popolari, Sovranismi e Dittature.

 Se analizziamo gli avvenimenti storico – politici dall’inizio del 1900, notiamo l’inizio della divisione del mondo in due ideologie: comunismo (economia della povertà) e liberismo (economia della ricchezza). Il naturale confronto tra visioni diverse si trasformò in lotta sociale, provocando odio nei confronti dei simboli dell’economia alternativa.

L’anti Israele, secondo me, è figlio della miopia e dell’ignoranza di popoli, i cui rappresentanti producevano povertà e mancanza di libertà. Dal 7 ottobre 2022, quelli che erano in crisi di astinenza di passeggiate e di parole odiose da pronunciare hanno fatto esplodere la loro ignoranza  e il loro odio sociale, attaccando Israele. Le motivazioni utilizzate per giustificare l’anti Sion dimostrano anche altre lacune: non distinguere il giudizio su un Governo da quello sul  popolo  governato e confondere un attentato con una proposta politica. Speriamo che prevalga il buon senso. Bisogna condannare una decisione, non la storia di un popolo.