di Paola Iandolo
Corsi fantasma all'Alto Calore di Avellino: due le richieste di abbreviato presentate stamane nel corso dell'udienza prelminare. Ma la sentenza sulle tredici richieste di rinvio a giudizio firmate dai pm Vincenzo Russo e Luigi Iglio nei confronti di altrettanti indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’Alto Calore per la formazione 4.0 è slittata al 18 ottobre. Il Gup del Tribunale di Avellino Giulio Argenio ha infatti rinviato in autunno la decisione sull’eventuale rinvio a giudizio per 11 indagati e sulle due richieste di abbreviato (uno semplice e l’altro condizionato) presentate nel corso dell’udienza.
L'ente si è costituito parte civile nel processo
Davanti al Gup del tribunale di Avellino, Giulio Argenio è stata formalizzata anche la costituzione di parte civile della stessa società di Corso Europa, rappresentata nell’eventuale processo dal penalista Benedetto Vittorio De Maio. L' Alto Calore e il nuovo corso rappresentato dall’amministratore unico Antonello Lenzi, hanno scelto di costituirsi contro gli ex vertici della Società di Corso Europa. Il gup ha ammesso la costituzione per i reati di peculato contestati ed ha escluso la costituzione per i reati tributari.
La ricostruzione
Il gip del tribunale di Avellino, Francesca Spella nei confronti di Michelangelo Ciarcia e per il dipendente Pantaleone Trasi firmò la sospensione dall’esercizio per 12 mesi con le accuse di indebita compensazione, peculato, fatturazione inesistente e false comunicazioni sociali. Misura che ad avviso del gip si è resa necessaria per il ruolo svolto dai due all’interno dell’ente. Indagati anche Raffaele Castagnozzi (procacciatore ed intermediario delle società che provvedevano all’organizzazione e allo svolgimento dei corsi di formazione mai frequentati dai dipendenti dell’Alto Calore) e per Gerardo Santoli (presidente della Grande srl dall’agosto 2023 e legale rappresentante sia della Si.Form srl con sede legale a San Michele di Serino che della Cat servizi delle imprese srl con sede legale ad Avellino). I due non sono sottoposti ad alcuna misura, sebbene furono chieste anche per loro. Richieste rigettate dal gip.
Altri indagati
Nel febbraio 2023 prese il via l’inchiesta con il primo blitz della guardia di finanza e i primi interrogatori dei dipendenti svolti dai pubblici ministeri Luigi Iglio e Vincenzo Toscano nella sede di Corso Europa. Successivamente negli uffici del palazzo di giustizia furono ascoltati altri dipendenti che hanno portato via via all’iscrizione di 13 persone nel registro degli indagati, tutti accusati di reati tributari.