Napoli

"Niente per me, niente per nessuno", "ti stai frequentando con un altro?", "se ti metti con un altro, uccido a te e a lui". Sono alcune delle frasi che il rampollo della famiglia camorristica De Martino scandiva all'indirizzo della compagna che, nonostante la fine della relazione, era costretta a vivere da sola e nel terrore.

Madre di una bimba di tre anni nata dalla loro unione, proveniente da una famiglia perbene, dopo avere scoperto che il compagno aveva un'altra (indagata in quanto ritenuta tra coloro che l'hanno picchiata), era tenuta sotto controllo dal compagno (in carcere) e poi anche dai genitori di quest'ultimo, che sottoponevano lei e la sua famiglia a continue pressioni e angherie.

Sono alcuni dei dettagli dell'indagine condotta dalla Dda di Napoli che ha portato a 9 arresti eseguiti dai carabinieri su disposizione del gip.

Tra gli indagati il padre della piccola (già in carcere) i nonni paterni, tutti elementi di vertice del clan del quartiere Ponticelli di Napoli. Il padre, secondo la distorta visione criminale, doveva essere l'unico uomo che la piccola avrebbe dovuto vedere in casa.

A denunciare tutto, però, è stata la nonna materna che ha allertato i carabinieri di Cercola: la guerra di camorra alle porte nel quartiere ha indotto la famiglia della madre della piccola a temere per la sua vita. Il timore era che anche gli innocenti potessero finire nel mirino del clan rivale dei De Martino.