Caivano

Emergono nuovi particolari nelle indagini sulla presunta corruzione al Comune di Caivano. Nelle 40 pagine di verbali con gli interrogatori dell’ex assessore ai lavori pubblici Carmine Peluso, arrestato nell’ambito dell’indagine condotta dai carabinieri. Dalle carte emerge un sistema criminale nel quale il clan decideva persino quali strade della città andavano riqualificate e quali no, in un contesto di totale illegalità dove – secondo la Procura – ogni voto venivano comprato a cento euro.

E la gestione degli appalti vedeva una consorteria criminale che comprendeva amministratori locali, boss e imprese. Con parole in codice per indicare le tangenti: “Ai politici abbiamo dato 5mila roccobabà”, alcuni stralci delle conversazioni che l’ex assessore ha raccontato agli inquirenti.