Uno Stato e una Comunità prima di darsi una struttura, dovrebbero avere chiari i propri scopi geopolitici, i rapporti con il resto del mondo e una strategia economica. Il nostro Paese ci aiuta a capire l’importanza della Costituzione, che fissa i limiti alla discrezionalità del Parlamento. Nei giorni scorsi, i 27 Stati dell’E.U. hanno votato per eleggere l’Assemblea generale. Come ho cercato di spiegare in precedenti articoli, l’E.U. non ha una sua Costituzione e i vari Stati non hanno comportamenti e strategie convergenti nel rapportarsi con gli altri Paesi e con i gruppi economici, che orientano e impongono le strategie economiche mondiali. E’ come se in Italia non avessimo la Carta e ogni Regione avesse una sua politica estera, considerando più vantaggiosi i rapporti con l’estero che quelli con il territorio nazionale. La Francia e la Germania pensano a sviluppare più affari diretti con Cina, Russia, India, Brics e Stati Uniti, che in armonia con la crescita dell’economia Europea . Non esiste una politica estera della Comunità. Ogni problema, ad esempio la “Via della Seta”, viene visto, da ogni Stato in base ai suoi gli interessi immediati. Ci sono altri punti, che evidenziano differenze di giudizio tra gli Stati dell’E.U., tra cui il problema degli immigrati e delle loro Religioni, le strategie economiche per evitare l’invasione commerciale cinese e dei Paesi del Brics, le funzioni della Nato e il suo rapporto con l’E.U. Si può osservare che negli anni passati la situazione era la stessa. Vero, ma il livello della classe politica europea era altissimo. Basta pensare alla Merkel, a MItterand, a Koll, a Craxi, a Blair e paragonarli a Macron, a Salvini e a Michel. Durante la campagna elettorale per le europee non ho sentito ragionamenti intorno ai problemi, che stanno facendo aumentare la velocità di cambiamento dei rapporti tra gli Stati, sia al punto di vista economico che culturale. I conflitti più importanti del momento evidenziano il tentativo di utilizzare anche le religioni per conquistare spazi economici e militari. Per scegliere i candidati alle europee, c’è stata la corsa al personaggio, come il generale Roberto Vannacci, la Ilaria Salis, per solidarietà sessantottesche, a persone famose come Vittorio Sgarbi, Lucia Annunziata, Cecilia Strada, Sandra Mastella e Paolo Rossi. Alcuni candidati hanno dichiarato di non accettare l’eventuale elezione a Parlamentare europeo. Dei temi, che influenzano le missioni del Pnrr e che, da molti anni, stanno impegnando sociologi, ambientalisti, religiosi, economisti e anche poeti, nessuno candidato ha dimostrato conoscenza. In Cina, non puoi diventare Consigliere di un Distretto, se non sei stato Consigliere in un Comune. In Italia, occupa un appartamento e sarai eletto europarlamentare. La cosa preoccupante è che la classe politica, specie quella periferica, non valuta le conseguenze negative sull’economia dei territori.
Unità di popoli o accordi tra banche?
La Francia e la Germania pensano più agli affari che alla crescita in armonia con altri Stati
di Luigi Mainolfi