"Il successo alle Europee di movimenti con idee antidemocratiche non può non allarmare. Le preoccupazioni sulle conseguenze del prossimo voto negli Stati Uniti aumentano". Così la presidente della Mondadori, Marina Berlusconi, in un'intervista al Corriere della Sera, in occasione del lancio di una nuova casa editrice che porta il nome di suo padre, Silvio Berlusconi Editore.
"Avrà un'unica parola d'ordine: libertà. Non sarà solo un omaggio a mio padre, ma un progetto editoriale che vuole dare più forza al pensiero liberale e democratico, contro ogni forma di totalitarismo, nel nome di quella libertà che finisce solo dove comincia quella altrui" ha aggiunto.
La primogenita del fondatore di Forza Italia ha escluso, ancora una volta, di avere intenzione di entrare in politica: "Assolutamente no, né oggi, né in futuro" ha detto. Quanto alla Ue ha ribadito di pensare "che a Bruxelles si debba fare una riflessione molto profonda. Dietro il diffondersi di certe simpatie antidemocratiche c'è anche una crescente insofferenza, quasi una rabbia, verso l'Europa del troppo controllo, del dirigismo, della burocrazia. La risposta però non può certo essere quella di rinchiudersi nei propri confini. Al contrario, serve un'Europa più forte e più coesa, capace di far percepire alle persone tutti i benefici di una vera unità. Senza ambiguità su valori come libertà e democrazia, a cominciare dal sostegno all'Ucraina. Insomma, l'Europa può essere la nostra salvezza, oppure, attenzione, la nostra rovina".
Per quanto riguarda l'Italia Berlusconi ha precisato di non vedere alcuna emergenza democratica in corso: "Questo governo ha sempre rispettato pienamente le regole della democrazia e in politica estera ha mantenuto la barra dritta su posizioni europeiste e filoatlantiche. Poi, per carità, ci sono anche temi su cui si può essere più o meno d'accordo...".
Un riferimenro, ad esempio, ai "diritti civili. Se parliamo di aborto, fine vita o diritti Lgbtq, mi sento più in sintonia con la sinistra di buon senso. Perché ognuno deve essere libero di scegliere. Anche qui, vede, si torna alla questione di fondo, quella su cui non credo si possa arretrare di un millimetro: la questione della libertà" ha concluso.