Avellino

Nel tardo pomeriggio di ieri, il tribunale collegiale di Napoli Nord, presieduto da Stefania Amodeo, ha mandato assolto G.S., pluripregiudicato quarantenne di Pomigliano d'Arco, per non aver commesso il fatto.

G.S., non presente in aula in quanto in detenzione domiciliare per una precedente rapina commessa in un negozio di telefonia mobile al centro di Avellino, era accusato di essere a capo di una banda specializzata nelle rapine degli scooter tra Napoli e provincia.

I fatti risalgono all'11 Agosto 2020 allorquando un minore, di rientro a casa in orario notturno sul proprio motociclo, veniva avvicinato da uno scooter con a bordo due persone nei pressi di un supermercato di Casoria. 

I malviventi dopo averlo costretto a fermare sbarrandogli la strada, gli intimavano di consegnare il veicolo. Ad una iniziale opposizione del minore, i due uomini scendevano dallo scooter ed estraevano le pistole puntandole alla testa ed al fianco del giovane dicendogli in dialetto napoletano: " scendi mo mo dal mezzo e vattene.

Il diciasettenne era quindi costretto a scendere dal motociclo, consegnando il telecomando di accensione oltre che il cellulare ed il proprio portafogli.

Arrivato a casa il minore comunicava alla madre quanto accaduto ed immediatamente venivano allertate le Forze dell'Ordine che, giunte sul posto, raccoglievano la denuncia e le dichiarazioni del giovane il quale sosteneva di aver visto in volto i due rapinatori e di essere in grado di riconoscerli.

Il diciasettenne, in particolare, descriveva il tauaggio che aveva visto sul braccio di uno dei rapinatori, quello che gli aveva puntato la pistola sul fianco, raffigurante due rombi uniti tra di loro.

Partite le indagini, una fonte confidenziale indicava ai Carabinieri un luogo nei pressi di Piazza Boris di Pomigliano d'Arco dove era stato da poco nascosto un motociclo, probabilmente di provenienza furtiva.

Immediatamente i Militari della Caserma di Pomigliano d'Arco si recavano sul luogo indicato dove effettivamente rinvenivano il veicolo oggetto di rapina.

La visione delle telecamere installate nei pressi del luogo del rinvenimento consentiva di vedere che, poco prima, tre giovani, a bordo di tre veicoli, tra cui quello rubato, si trovavano in Piazza Boris.

I Carabinieri riconoscevano in particolare il quarantenne  G.S. Veniva pertanto predisposto un album fotografico contenente l'effige di G.S. Il minore, chiamato in caserma, riconosceva senza dubbio G.S. come colui che si trovava dietro e che gli aveva puntato la pistola al fianco.

Nella giornata di ieri G.S. è stato assolto per non aver commesso il fatto. Fondamentali le argomentazioni sostenute in una serrata arringa dal suo difensore, l'avvocato avellinese Rolando Iorio, che ha evidenziato una serie di incongruenze tra le dichiarazioni della persona offesa e la identificazione del GS quale autore della rapina. Incongruenze attinenti proprio alla età del rapinatore ed alla assenza del tatuaggio visto dal minore. Il G.S rischiava una condanna di oltre 6 anni.