Escono dal carcere per un giorno e si recano in chiesa ad animare la liturgia. E’ accaduto ad Ariano Irpino, nella parrocchia Santa Maria di Martiri guidata da don Carmine Santoro. Per sette detenuti della casa circondariale Campanello e i loro familiari è stato un momento davvero speciale. Non era mai accaduto finora in questo modo.
Iniziativa fortemente voluta dal responsabile dell’area trattamentale Arcangelo Zarrella in sinergia con la direttrice Maria Rosaria Casaburo, assistenti, volontari e cappellano. Una giornata all’insegna della convivialità e dello stare insieme.
Si tratta dell'ennesimo forte segnale di apertura tra la comunità di Ariano Irpino e la struttura carceraria.
Così il cappellano don Roberto Di Chiara:
"Una volta un detenuto mi disse, è bello ciò che fate qui dentro, però dobbiamo aprirci un po' di più all’esterno. Abbiamo sempre paura delle realtà differenti, ci chiudiamo dinanzi ad esse, che poi se le conosci ti rendi conto che ci puoi anche interagire. Cristo ci chiede di uscire, di andare all’altra riva, di non restare chiusi nei nostri recinti, dentro e fuori. Sono mondi che si devono incontrare, altrimenti ci ghettizziamo. Se non usciamo, non si fa niente."
L'emozione dei familiari: "E' stato un momento particolarmente intenso e carico di emozioni per noi genitori. Ringraziamo la direzione del carcere, gli educatori, il cappellano, l'instancabile Annnamaria, donna straordinaria e la bella bella realtà di rione Martiri, a partire dal parroco che ci ha ospitato facendoci sentire a casa, in un'unica famiglia. Grazie Ariano."