Casa circondariale “Michele Gaglione”. Da oggi si chiamerà così l'istituto di pena sannita di contrada Capodimente a Benevento. Questa mattina la cerimonia di intitolazione all'agente in servizio al Centro Penitenziario di Napoli Secondigliano, che il 7 agosto 1992 fu vittima di un attentato mentre, a bordo della propria autovettura, rientrava a casa.
“Corsi in ospedale perchè mi dissero che era rimasto ferito in un incidente d'auto. Quando arrivai lì i carabinieri mi portarono in una stanzetta e mi dissero che lo avevano ammazzato a colpi di pistola”, ricorda ancora oggi commossa la moglie di Michele Gaglione presente a Benevento con il figlio che oggi è un uomo. “All'epoca – ricorda commossa la vedova Gaglione - aveva un anno e 20 giorni, quando squillò il telefono a casa era sul passeggino ed ebbe un sussulto. Oggi è un uomo ed è uguale a suo padre” conclude orgogliosa al termine della cerimonia che ha visto riconoscere a suo marito uno degli istituti penitenziari più importanti della regione.
Una cerimonia sentita, che si è svolta nei giardini all'ingresso del carcere “Michele Gaglione”. A fare gli onori di casa il direttore del carcere, Ginfranco Marcello che ha accolto le autorità e in particolare il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, il presidente Giovanni Russo che si è soffermato a lungo, nel suo intervento, sulla figura dell'agente barbaramente ucciso e sul ruolo della polizia penitenziaria oggi: “Un Corpo moderno, tra il più avanzato del mondo, che non è e non deve essere una sorta di buttafuori o 'buttadentro' – ha rimarcato Russo -, bensì siamo le persone che manteniamo la legalità all'interno degli istituti di pena con ordine e sicurezza. Questo per consentire che la pena tenda alla riabilitazione del detenuto”.
Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria si è poi soffermato sulle attività “trattamentali con i tantissimi laboratori teatrali con la funzione del recupero, psicologico, etico, comportamentale e culturale dei detenuti o dei tantissimi detenuti che hanno la possibilità di studiare nelle scuole all'interno degli istituti. Questo significa essere una polizia penitenziaria moderna che garantisce sicurezza con la finalità di recuperare il detenuto”.
Il dottore Russo ha poi rimarcato anche le difficoltà che si vivono nelle carceri italiane a causa della sempre cronica carenza di personale.
“L'amministrazione penitenziaria e il Corpo della Polizia penitenziaria è un'unica famiglia e questa cerimonia di intitolazione deve significare che non dimentichiamo i sacrifici e le persone” le parole del direttore del carcere, Gianfranco Marcello.
Michele Gaglione era originario di Avella, in provincia di Avellino dove era nato il 5 settembre 1965. oggi è stato ricordato con l'intitolazione dell'istituto di pena sannita.
Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il prefetto di Benevento, Carlo Torlontano con il questore Giovanni Trabunella e i vertici di Carabinieri, il colonnello Enrico Catalano e della Finanza, il colonnello Eugenio Bua; il Garante regionale per i detenuti, Samuele Ciambriello; i parlamentari Domenico Matera e Francesco Maria Rubano e il consigliere regionale Erasmo Mortauolo, oltre che ai vertici di Asl, con il dottore Gennaro Volpe e dell'Università, il rettore Gerardo Canfora.