di Paola Iandolo
I militari della Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza di Benevento hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro emesso dal Giudice per le Indagini preliminari in ordine alle ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta documentale, patrimoniale e fiscale, nonché di autoriciclaggio: in particolare, è stato disposto il sequestro del complesso aziendale e delle quote, nonché dei beni strumentali delle società, operanti nella zona della Baronia, destinatarie dei beni distratti dalla società fallita e oggetto di autoriciclaggio.
Il meccanismo
La complessa attività investigativa, esperita dai finanzieri della citata Sezione si è articolata nell’ acquisizione ed analisi documentale, in indagini bancarie e raccolta di sommarie informazioni testimoniali che permettevano di ricostruire la condotta degli indagati, in danno dei creditori, di distrazione di beni strumentali di proprietà della fallita in favore di due nuove società aventi medesime compagine societaria nonché sedi legali ed operative coincidenti con quella portata al fallimento.
In tale contesto, il Giudice, nell’accogliere la richiesta del Pubblico Ministero, ha ritenuto altresì la rilevanza penale, nelle forme della bancarotta fiscale, della creazione di un passivo fallimentare quantificato in più di 500 mila euro, attraverso la sistematica omissione del pagamento di nei confronti dell’Erario per debiti tributari e contributivi. Si rappresenta che il provvedimento eseguito può essere oggetto di impugnazione e i soggetti nei cui confronti viene eseguito il sequestro preventivo sono, allo stato, persone sottoposte alle indagini preliminari e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.