Caserta

Incentivare, migliorare e rendere più sostenibile e redditizia la produzione di canapa industriale in Italia. Anche attraverso la ricerca e l'innovazione. E' questo l'obiettivo del progetto “Canaseme” presentato oggi al Crea di Caserta.
Un progetto finanziato nell'ambito del Psr, con il responsabile professor Domenico Cerrato che ha spiegato: “Questo progetto ha origine dal fatto che abbiamo constatato la bassa germinabilità del seme di canapa, le cause sono da trovare nella qualità sanitaria del seme e noi ci siamo applicati a verificare le condizioni predisponenti che influiscono sul calo di germinabilità. Attraverso un partenariato competente abbiamo affrontato una serie di problematiche con interventi migliorativi dei parametri germinativi. Valuteremo i principi attivi che riescono a migliorare la sanità del seme, e trattamenti di priming oltre a porre attenzione alle problematiche in fase di raccolta e conservazione. La canapa è una pianta millenaria e ha moltissimi utilizzi sia nel food che nel non food: alla base della filiera perciò serve un seme di qualità con requisiti di germinabilità elevati per garantire anche un reddito all'agricoltore”.
Un progetto che potrebbe portare non poche novità positive nel mondo dei mangimi animali, come ha spiegato il professor Antonio Di Francia, della Facoltà di Agraria della Federico II: “Il progetto è nella rivalutazione di una coltura per molto tempo trascurata e che però offre vantaggi importanti. Nell'alimentazione animale abbiamo notato moltissimi elementi positivi, anche nei sottoprodotti: abbiamo evidenziato ad esempio che nelle uova delle galline alimentate con sottoprodotti di canapa ci sono valori nutrizionali molto più importanti rispetto al normale, così come nel pollo da carne. Oggi stiamo sperimentando sulle capre”.
Un progetto che vede insieme ricerca, istituzioni e anche industria dunque, come ha spiegato Valeria Mancuso della SemiOrto Sementi: “La SemiOrto è da sempre attenta alla qualità del seme, occupandosi del miglioramento genetico. Il mercato è molto competitivo e dunque la cosa più improtante diventa la qualità del seme, e in particolare sul fronte della germinabilità. La canapa ha un seme molto duro, con germinabilità basta, quindi l'intento è trattare il seme con concianti ma allo stesso tempo con osmopriming, aspettandoci un seme con elevata germinabilità per poi arrivare a varietà italiane da inserire in gamma”.
E il dottor Giacomo Mele, responsabile del laboratorio Agriform Imaging Cnr Isafom: “Questo progetto è importante perché serve a dare forza e rilievo a un settore che una volta era trainante in questi areali: noi contribuiamo con le nostre competenze di istituto di ricerca, applicando le nostre tecniche all'agroalimentare. Facciamo tomografie assiali ai semi per valutarne la qualità”.