Napoli

Nonostante le continue operazioni di Procura e Forze dell'ordine, il clan Contini è riuscito sempre a risorgere. E dopo il maxi blitz del 2019 (con 126 arresti e beni sequestrati per 130 milioni di euro), ha allungato i propri tentacoli sul "San Giovanni Bosco".

L'ospedale trattato come una proprietà privata, secondo i carabinieri che hanno arrestato - nell'ambito dell'inchiesta coordinata da Procura e Dda di Napoli 11 persone.

La camorra riusciva a pilotare i ricoveri e le liste di attesa e c'era anche chi procurava, sottraendoli dalle scorte in deposito, materiale che i sicari della camorra utilizzavano per compiere gli agguati. Guanti e gel destinati al personale medico che invece era a disposizione dei clan.

E' lo spaccato ricostruito da Teodoro De Rosa, collaboratore di giustizia ed ex consigliere della Municipalità, che l'Alleanza di Secondigliano la conosce bene. Era lui, tra l'altro, a procurare i guanti in lattice e le tute bianche che i sicari utilizzavano per compiere gli omicidi.

Un sistema criminale collaudato che consentiva di procurare anche falsi referti per scarcerazioni degli affiliati e per le truffe alle assicurazioni. L'ambulanza dell'ospedale sarebbe stata inoltre utilizzata, a sirene spiegate, per accompagnare dei neomelodici all'inaugurazione di un negozio.

Con altri due affiliati, poi, il 45enne pentito gestiva un Caf nel rione Amicizia che però altro non era che una copertura finalizzata proprio ad agevolare la gestione delle case popolari.

"E' uno dei perni principali - riferisce ai pm il pentito - che interviene sull'ala politica quando è necessario". Era sempre lui ad influenzare le liste d'attesa grazie a un ingegnoso stratagemma: simulare un'urgenza. I pazienti pagavano, i soldi andavano al clan, al sanitario coinvolto arrivava un regalo e l'Asl rimaneva a bocca asciutta.

Per il gip Federica Colucci, la famiglia Contini "si è di fatto impossessata di interi settori commerciali e imprenditoriali, nonché di alcune strutture pubbliche assolutamente nevralgiche", dimostrando la capacità di gestire il potere criminale alla stregua di "statisti dell'antistato".