Benevento

Ancora un rinvio – è il secondo -, stavolta per i motivi di salute che riguardano alcuni imputati- per lo si era pensato inizialmente ad uno stralcio della posizione – per il processo d'appello per le otto persone condannate dal Tribunale di Benevento, il 1 aprile 2022, perchè coinvolte, a vario titolo, in una indagine del sostituto procuratore Maria Gabriella di Lauro e della guardia di finanza su una truffa in materia di indennità di disoccupazione. Si tornerà in aula il 18 settembre, non è escluso il concordato tra le parti.

Il collegio giudicante di primo grado aveva inflitto 12 anni a Cosimo Tiso (avvocati Ettore Marcarelli e Vincenzo Sguera), 56 anni, di Sant'Angelo a Cupolo, indicato come promotore e dominus di un'associazione per delinquere; 7 anni a Gabriella Musco (avvocato Pasquale Matera), 48 anni, 6 anni a Gaetano De Franco (avvocato Antonio Leone), 48 anni, di Benevento; 5 anni a Maria Rosaria Canu (avvocato Massimiliano Cornacchione), 52 anni, di Sant'Angelo a Cupolo, 4 anni e 10 mesi a Pasqualino Pastore (avvocato Mario Villani), 58 anni, 4 anni e 4 mesi a Tullio Mucci (avvocato Leone), 51 anni, 4 anni a Sergio Antonio Fiscante (avvocati Carmine Lombardi e Domenico Cristofaro), 61 anni, 3 anni a Maurizio Marro (avvocato Villani ), 61 anni, tutti di Benevento. Nella stessa occasione, un nono imputato era stato invece assolto.

Come più volte ricordato, nel mirino era finito un reticolo di società, definite cartiere, che sarebbero servite da un lato per utilizzare ed emettere fatture per operazioni inesistenti e, dall'altro, adoperate per l'assunzione fittizia di personale, per consentire la percezione indebita di indennità di disoccupazione in seguito al licenziamento. Indennità “accreditate sui conti correnti accesi dai beneficiari e versate in tutto o in parte ai vertici” dell'associazione.

Un modus operandi che avrebbe consentito di creare crediti fittizi di imposta da compensare con i versamenti contributivi dovuti per le false assunzioni. Costi mai sostenuti, dunque, ma così sarebbero state gettate le basi per assumere un gran numero di dipendenti, per poi licenziarli e permettere loro di percepire le indennità. Ottanta i beneficiari delle condotte contestate: alc uni mesi fa cinquantuno rinvii a giudizio e ventinove dichiarazioni di prescrizione.