Salerno

Il pattinodromo di Salerno ha ospitato la cerimonia in ricordo di Giovanni Ugatti, punto di riferimento dello sport salernitano e non solo. Scoperta una targa, alla presenza - tra gli altri - del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

Giovanni Ugatti approda al Coni provinciale come vice presidente dopo una vita sul parquet prima come giocatore di pallacanestro della Fiamma Salerno e poi come arbitro, in coppia con il fratello Vittorio, nel 1980, anno in cui il terremoto mise in evidenza tutti i mali dello sport salernitano.

Nel 1985 viene eletto presidente ed il suo compito, certamente non facile, fu quello di rifondare il movimento sportivo partendo dalle basi. Per prima cosa riorganizzò gli uffici per procedere poi con la promozione, i contributi e la valorizzazione delle attività sportive che si svolgevano in tutta la provincia.

Problema principale, naturalmente, la carente impiantistica sportiva. All’epoca esisteva solo un impianto al coperto, la palestra del Vestuti, la cui copertura lo stesso Ugatti aveva donato al Comune anni addietro, struttura in cui si faceva di tutto, dal calcio professionistico alla pallacanestro, al pugilato, alla pallavolo, ginnastica e così via.

Cominciò quindi col sollecitare l’impianto, da parte del Comune, di una tensostruttura realizzata con il contributo del Coni per permettere ai giovani che praticavano sport fuori città di rientrare a Salerno. Poi mise mano ai Centri di avviamento allo sport che sotto la sua presidenza passarono da 25 a 220 e il suo modello di organizzazione sportiva fu preso ad esempio da tanti altri comitati Coni anche oltre i confini regionali. Allacciò rapporti con la scuola dando così un forte impulso allo sport studentesco che cominciò a portare a casa importanti risultati. In circa 15 anni a Salerno sono stati realizzati il Palatulimieri, la palestra Palumbo con l’Esercito, il Palamatierno, l’Arechi.

Da presidente regionale ha continuato a sostenere lo sport attraverso la valorizzazione di tutte le Federazioni e sostenendo ed invogliando tutte le amministrazioni a creare campi e palestre di quartiere dove far convergere i giovani, soprattutto laddove esistevano, e continuano ad esistere, situazioni di degrado culturale.