Nocera Inferiore

Triplice stalking per il 44enne P.F. originario di Bracigliano, consumato ai danni della sua ex compagna e dei suoi due figli, a Nocera Inferiore. L’uomo ha incassato una condanna a due anni al termine del rito abbreviato scelto col suo legale davanti al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Nocera Inferiore Giovanna Pacifico, dove è comparso come imputato per una lunghissima serie di precedenti fatti inanellati contro i suoi familiari.

La storia di soprusi e atti ossessivi ricostruita dalla procura di Nocera attraversa almeno due anni, a partire dalla continua e insistente persecuzione nei confronti della sua ex moglie, costretta dal momento della separazione a cambiare completamente le sue abitudini di vita, fino ad arrivare ai suoi stessi ragazzi, coinvolti nel ruolo di vittime.

Nel corso della sua tormentata relazione, l’uomo era finito in manette con l’intervento dei carabinieri, con l’attuale misura che lo confina in una casa di cura in prova. Le indagini erano partite proprio su denuncia da parte della prima vittima, la moglie, che raccontò dei pedinamenti ossessivi, col marito che spuntava ovunque pronto a minacciarla e intimidirla pesantemente, giungendo in una occasione ad appiccare il fuoco ad una ruota della sua autovettura, segno che la sua ossessione stava superando i livelli di guardia. In quel caso le fiamme preoccuparono enormemente i familiari intervenuti, con una serie di secchi d’acqua utilizzati per spegnere il focolaio e impedire ulteriori, gravi problemi alle abitazioni e alle persone vicine. Il suo comportamento violento, già in passato finito al centro dell’attenzione delle forze dell’ordine della zona, lasciava presagire problemi e pericoli anche per la incolumità delle persone coinvolte, che erano finite dritte nel mirino della sua follia.

In alcune occasioni altre persone , colpevoli di aver avvicinato la sua ex donna, avevano ottenuto insulti, offese e minacce di morte, in aggiunta a quelle abitualmente rivolte contro la ex coniuge. La donna, di professione badante, era sottoposta a minacce continue, legate a gelosie e a dimostranze furiose del reo , che non sopportava di subire la fine della relazione.

In precedenza l’uomo era finito in manette anche per atteggiamenti violenti manifestati nei confronti della madre, con un procedimento penale separato. Lui stesso aveva spiegato e ridimensionato le accuse spiegando semplicemente «di aver buttato qualche goccia di birra sulla ruota dell’auto, perché ero arrabbiato», spiegando inoltre che l’aggressione verso i suoi figli non era stata sua, ma loro, ritagliandosi un ruolo di vittima davanti al giudice competente. Per i capi d’accusa contestati è stato condannato con rito abbreviato a due anni di reclusione, col pagamento di mille euro di provvisionale, altri 970  euro di spese legali con risarcimento danni da quantificare in sede civile, su disposizione del gup del tribunale di Nocera Inferiore.  

 

Redazione Sa