Chiamati oggi alle urne, gli gli svizzeri hanno approvato con il 68,7% dei voti la legge federale per un "approvigionamento elettrico sicuro" con le energie rinnovabili e sonoramente bocciato il divieto dell'obbligo di vaccinazione, respinto dal 73,73% degli elettori. La legge sull'energia, contestata invano da un referendum, crea le basi per accrescere la produzione in Svizzera di elettricità a partire da fonti rinnovabili come acqua, sole, vento o biomassa per favorire l'indipendenza dell'approvvigionamento elettrico. La legge include strumenti di promozione e nuove prescrizioni. L'incremento della produzione di elettricità da energia solare dovrà avvenire innanzitutto mediante impianti installazioni sugli edifici. Nei territori considerati adeguati, gli impianti eolici ei grandi impianti solari particolarmente importanti per l'approvazione elettrica invernale potranno usufruire di condizioni di pianificazione agevolate. Anche 16 centrali idroelettriche menzionate nella legge beneficeranno di agevolazioni in materia di pianificazione, in modo tale da ridurre le possibilità che eventuali ricorsi ostacolino la realizzazione di un progetto. Per il Wwf e Greenpeace il chiaro risultato della votazione è un passo importante per la transizione energetica. Gli svizzeri hanno invece respinto la richiesta di modifica costituzionale lanciata dal Movimento svizzero per la libertà per un divieto dell'obbligo vaccinale. L'iniziativa dei "no vax" chiedeva che venisse vietato qualsiasi intervento contro l'integrità fisica o psichica di una persona senza il suo consenso. Il testo correlato di circa 125.200 firme, superiore alle 100 mila richieste, era stato depositato nel dicembre 2021 quando le misure anti-Covid erano ancora in vigore. Altri due testi in votazione volti a ridurre i costi della sanità sono stati respinti.
La Svizzera dice sì all'obbligo vaccinale e allo sviluppo delle rinnovabili
Referendum: ok col 68,7 per cento per la crescita di produzione di energia alternativa.
Redazione Ottopagine