"Basta con i disservizi nel trasporto pubblico locale - afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero -. Ogni volta che si vota a Napoli è la stessa storia: invece di venire incontro ai cittadini e ai tanti turisti che affollano la città, incrementando il numero di corse sia su ferro che su gomma, anche per le aumentate esigenze, connesse proprio alla necessità di maggiori spostamenti che si determinano in queste occasioni, i servizi rischiano di essere ridotti e alcuni addirittura soppressi e questo per ben tre giorni.
L’aspetto che fa riflettere – puntualizza Capodanno - è dato dal fatto che mentre ai dipendenti del Ministero dei Trasporti e delle Ferrovie di Stato non viene riconosciuta la possibilità di assentarsi, per svolgere le funzioni di presidente, segretario o scrutatore ai seggi elettorali, ai dipendenti delle aziende di trasporto pubblico locale tale possibilità continua a essere concessa.
Al riguardo - sottolinea Capodanno -, da tempo e da più parti, viene richiesta l’adozione di un provvedimento che escluda il personale dipendente da aziende di trasporto pubblico locale dalle funzioni di presidente, scrutatore, segretario di seggio, in analogia a quanto prescritto dall'art. 38 del Dpr 30 marzo 1957, n. 361, che esclude appunto da questi benefici segnatamente i dipendenti del ministero dei Trasporti e dunque anche i dipendenti delle Ferrovie dello Stato.
Una situazione paradossale, di fronte alla quale, a ogni elezione o consultazione, si grida allo scandalo da più parti, con la richiesta di modificare la normativa che disciplina tali aspetti dell’attuale sistema elettorale - stigmatizza Capodanno -. Poi, all’indomani, tutto torna nel dimenticatoio e la questione non viene più affrontata fino alla successiva tornata elettorale quando, puntualmente, si verificano le stesse irrisolte problematiche.
Eppure, in attesa che il legislatore si decida finalmente a cambiare la legge, la soluzione è a portata di mano - ribadisce Capodanno -. Basterebbe semplicemente, nella composizione dei seggi elettorali, fermo restando il possesso dei requisiti previsti dalla norma, dare priorità, per le nomine, a disoccupati, a partire dai tutti coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza e a studenti che non svolgano un'attività lavorativa, che nel nostro Paese sono tantissimi. Sarebbe anche un modo per far guadagnare qualcosa a queste categorie, visto che, per coloro che hanno un’occupazione, l’assenza dal posto di lavoro, una volta nominati, viene considerata a tutti gli effetti attività lavorativa per tutta la durata delle operazioni di voto e di scrutinio, consentendo in aggiunta di percepire i compensi accessori per le attività svolte nel seggio, recuperando inoltre le giornate, non lavorative, d’impegno ai seggi.
E intanto - conclude Capodanno - per il boom di richieste di permessi elettorali, circa 300 sui 1.700 lavoratori, stando ai dati forniti dai sindacati, per la sola azienda napoletana per la mobilità, per ricoprire il ruolo di presidenti, scrutatori e rappresentanti di lista, si potrebbero manifestare non pochi disservizi nell'ambito del trasporto pubblico cittadino. Una situazione alla quale si auguriamo si ponga rimedio in tempi rapidi, evitando le presumibili ricadute sugli utenti ".