Napoli

Ancora questa benedetta Juventus. Tanto per cambiare, ci sarebbe lei dietro la crisi tra Giovanni Di Lorenzo e il Napoli. Una clamorosa e autoproclamata rottura, annunciata dall’agente del capitano, e che non si è placata nemmeno dopo un perentorio comunicato del club azzurro, che ha dichiarato il terzino incedibile. Una inaspettata voglia d’addio, che ricorda altre “piazzate” di Mario Giuffredi, l’abile procuratore di Di Lorenzo e altri azzurri (Mario Rui, e Politano, ma anche Gaetano e Folorunsho, tra gli altri). Anche in passato aveva aperto “casi” poi rapidamente rientrati. Ad esempio quello di Politano, che “ruppe” con Spalletti per poi siglare una rapida pace in quel di Dimaro. In passato si è trattato di evidenti strategie per arrivare al rinnovo: niente di nuovo sotto il sole. Stavolta, però, il caso è anomalo. Di Lorenzo ha rinnovato meno di un anno fa a 3.2 milioni fino al 2028, con un’opzione per il 2029. Quindi cosa succede? Comprensibile la delusione del giocatore per le critiche ricevute (a quanto pare anche dal presidente De Laurentiis), ma non così tanto da chiedere l’addio in questa maniera. Anche perché il capitano non è un giocatore come gli altri. Dietro questa presa di posizione ci sarebbe la Juventus: inutile sottolineare la facilità di rapporti che Giuntoli, ex ds azzurro, ha con Di Lorenzo e il suo entourage. E a quanto pare sarebbe nata una certa intesa, con una proposta importante per portare il toscano in bianconero. La Juve cerca l’erede di Alex Sandro. Possibile, quindi, che ci sia la voglia di golose commissioni e forse di un ingaggio migliore, o semplicemente si tratta di una tentazione dopo una forte delusione. Nulla che non si possa ricomporre, anche se nessuno si aspettava una risposta così dura al comunicato del Napoli. Giuffredi ha parlato di “incoerenza di De Laurentiis”.

Segno che bisognerà ancora lavorarci, e soprattutto aspettare che le acque si calmino. Intanto la posizione del Napoli è chiara: Di Lorenzo non si vende. Vero che De Laurentiis ha detto che sono tutti “cedibili”, ma questo lo deve decidere lui. È anche vero che un calciatore scontento non può restare, ma nessuno crede che Di Lorenzo sia risentito a tal punto da volere l’addio a tutti i costi. Conte lo ritiene indispensabile, e il Napoli per la prima volta ha risposto ufficialmente all’agente, che non era nuovo a “strappi” pericolosi. Intanto Di Lorenzo ieri ha festeggiato in tutta serenità il matrimonio del fratello Diego, prima di fare ritorno a Coverciano per il ritiro della nazionale. Anche da parte dei tifosi del Napoli c’è delusione, ma anche fiducia che la frattura possa risanarsi. La rabbia invece è esplosa verso Giuffredi: contro di lui uno striscione firmato “Curva A”, che di fatto vede parte degli ultras schierati con la società. I procuratori fanno il loro lavoro, ed è normale che raccolgano critiche, soprattutto quelli che hanno il “vizio” di parlare tanto e con insistenza. Ma da parte dell’ambiente, oltre a un po’ di sorpresa, c’è grande stima per Di Lorenzo, che ha onorato la fascia di capitano e si è sempre dimostrato un professionista serio e attaccato alla maglia. Dovrebbero essere elementi sufficienti per resistere alle lusinghe della Juventus.