“Adesso arriva il bello”, Carlo Canna non fa giri di parole e si gode il momento. “Dopo l'esordio di Torino e le altre due presenze c'è stata la cerimonia del Cap che è stata molto emozionante. Giocare il mondiale è il sogno di tutti i rugbisti, per me che tre mesi fa pensavo ad altro è ancora più incredibile”. A giugno il talento scuola Ottopagine Rugby Benevento era impegnato con la nazionale esordienti nella Tblisi Cup e non avrebbe mai immaginato di poter giocare il mondiale. “Ora dobbiamo fare il il meglio possibile” spiega Canna che come capitato a tutti i suoi predecessori si è visto sbandierare davanti agli occhi le imprese del più forte dieci della storia della nazionale: Diego Domingue. “Dominguez è un idolo per tutti noi e giocare nel suo ruolo è una grossa responsabilità. Si tratta di un ruolo molto importante che ti fa sentire pressione addosso, ma deve essere una pressione costruttiva perché i tuoi compagni fanno affidamento su di te. Bisogna fare le scelte giuste nel momento giusto”. Nonostante la giovane età Canna mantiene i piedi per terra e dimostra tutta la sua maturità. “Mi ispiro a Larkham -racconta- che era molto bravo con le mani. Adesso c'è Sexton che riesce a fare cose che molti altri non riescono a fare”. Insomma due “esempi” importanti per colui che potrebbe essere chiamato a dare il cambio al titolare Allan nel corso di questo mondiale. “Sono un numero dieci non tanto fisico ma con delle buone mani e spero di riuscire a migliorare ancora di più al piede che è fondamentale per la squadra”. Canna ha le idee chiare e lo ha fatto vedere anche con i fatti contro il Galles, ma il mondiale è un'altra storia e anche il talento sannita dovrà superare questo difficile esame.
Michele Iacicco