Durante una conferenza stampa in Uzbekistan, il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato un monito severo: l'ingresso delle truppe NATO in Ucraina rappresenterebbe "un passo verso il conflitto in Europa e una guerra globale". Putin ha ricordato la delicata parità nucleare tra Russia e Stati Uniti, sottolineando che la NATO deve essere consapevole delle gravi conseguenze delle sue azioni. "La Russia sta monitorando da vicino le dichiarazioni sui possibili attacchi in profondità sul suo territorio", ha aggiunto, criticando apertamente il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg.
Putin ha anche fatto un commento pungente su Stoltenberg, affermando di aver avuto buoni rapporti con lui quando era primo ministro della Norvegia e di non credere che all'epoca soffrisse di demenza, in contrasto con le sue attuali dichiarazioni e posizioni.
Nel frattempo, da Lisbona, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha esortato il mondo a non stancarsi della guerra in Ucraina. Ha accusato la Russia di diffondere disinformazione nel tentativo di minare il sostegno internazionale a Kiev. "Se ci si stanca della guerra, il mondo sarà cambiato da persone come Putin", ha avvertito Zelensky, sottolineando l'importanza di mantenere la solidarietà globale per garantire la giustizia.
Zelensky ha inoltre accusato Putin di aver cercato di sabotare il vertice per la pace in Ucraina organizzato in Svizzera a metà giugno, al quale la Russia non è stata invitata. "Putin ha molta paura del vertice di pace e ha cercato di farlo fallire", ha dichiarato il leader ucraino, respingendo le proposte di Cina e Brasile di invitare Mosca ai negoziati.
L'intensificarsi della retorica e delle accuse tra i due leader riflette la complessità e la tensione crescente della situazione internazionale, con il mondo che guarda con apprensione agli sviluppi futuri.