Un nuovo colpo di scena scuote la vicenda di Soukaina El Basri, l'influencer biellese ferita al petto, ancora ricoverata a Novara. Jonathan Maldonato, marito della giovane donna e accusato di tentato omicidio, non ha ancora lasciato la cella. Mancano infatti i braccialetti elettronici necessari per controllare i suoi movimenti, come confermato dall'avvocato Giovanna Barbotto. Il fornitore del servizio non è al momento in grado di provvedere.
La Procura di Biella potrebbe fare ricorso contro la scarcerazione di Jonathan Maldonato. Incarcerato tra mercoledì e giovedì con l'accusa di tentato omicidio pluriaggravato nei confronti della moglie, è stato rimesso in libertà ieri dal Gip, che ha optato per il divieto di avvicinamento alla vittima e l'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria, ma solo per il reato di maltrattamenti in famiglia. La procuratrice Teresa Angela Camelio ha sottolineato che "i presupposti del fermo sono stati confermati" e ha lasciato intendere la possibilità di un ricorso: "Questo ufficio prosegue tutti gli accertamenti già disposti e delegati e si riserva eventuali iniziative in merito all'ordinanza all'esito delle necessarie valutazioni".
Nel frattempo, cresce l'attesa per la deposizione di Soukaina. La procuratrice Camelio ha spiegato che, sebbene uscita dal coma, la donna è ancora in condizioni di particolare vulnerabilità. Gli inquirenti attendono che la sua salute migliori prima di procedere all’interrogatorio.
La vicenda di Soukaina ha suscitato una forte reazione nella comunità. Numerosi cittadini si sono riuniti questa sera in centro a Biella per un presidio di solidarietà a sostegno della giovane influencer. L'iniziativa è stata promossa da vari gruppi locali impegnati da anni nella lotta contro la violenza sulle donne, tra cui Paviol, Donne Nuove, Voci di Donne, Non sei Sola, Hydro e Anpi Biella Centro.
"Le notizie di cronaca di questi giorni ci hanno profondamente scosse", ha dichiarato Cristiana Gardiman de Le Parole Fucsia. "Le donne hanno bisogno di spazi protetti, dove sentirsi sicure e potersi confrontare tra loro. Agli uomini dico: non ci servono i cartelli contro la violenza o le scarpe rosse. Servono prese di posizione chiare".
Ilaria Sala, consigliera di parità della provincia di Biella, ha espresso la sua vicinanza e solidarietà a Soukaina. Nel suo intervento ha condiviso dati importanti: "Nel 2023, a Biella, 200 donne si sono rivolte alla rete antiviolenza, 59 al centro antiviolenza. Dieci donne con figli hanno trovato protezione nella Casa Rifugio e 47 hanno avuto accesso al Pronto Soccorso". Tra le 59 donne che si sono rivolte al centro antiviolenza, "40 sono state seguite in percorsi psicologici, sociali e di consulenza legale, oltre ai tirocini lavorativi. La maggior parte di loro è italiana, 155 hanno figli e su 200 autori di violenza, 170 sono compagni, mariti, conviventi o ex".
Sala ha concluso con un messaggio forte: "Se vogliamo un cambiamento, dobbiamo ascoltare le donne e lavorare sulla cultura, fare prevenzione e sostenere i centri antiviolenza".