Avellino

di Paola Iandolo 

Avellino - Festa- Smiraglia avrebbero rivelato i test relativi alla prova scritta del concorso per vigili urbani anche ad altri candidati. A svelare i meccanismi e le criticità sugli appalti pilotati, sui concorsi truccati una funzionaria comunale ascoltata dagli inquirenti già un anno fa.Il tutto emerge dalle pagine delle motivazioni depositate dai giudici dell’VIII sezione del tribunale del Riesame di Napoli. La circostanza relative alle più buste preparate dall’ex sindaco Festa, una delle quali finì nel dicembre del 2023 tra le mani di A.M. papà di D.M candidato al concorso per vigili urbani, è  confermata dalle intercettazione tra l’ex sindaco Festa e l’ex dirigente comunale Smiraglia. Inequivoca la domanda che la Smiraglia rivolge all’ex sindaco indicando un nome presente nella graduatoria: “tu a questo l’hai aiutato! Era stato fornito?”. Ed ancora rivolgendosi ad un altro candidato affermano: “ma a questo pure avevi fornito”?

Non sufficienti le dimissioni da primo cittadino

“La circostanza che alcuni illeciti non siano stati commessi nell’espletamento della carica di Primo cittadino, ma in ragione di relazioni interpersonali improntate a scarsissimo rispetto dei ruoli da ciascuno ricoperti, favoriti da un contesto opaco ambientale, consente di non valutare dirimente la presentazione delle dimissioni dalla carica di sindaco”.

Sul computer sparito

Il 4 marzo Festa fa bonificare la sua stanza da microspie e telecamere da un’agenzia privata. Non avendole trovate, l’indomani, tenta di manomettere il case del computer. Non riuscendovi decide – così come immortalato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate dagli inquirenti – di sistemare il computer in una scatola per poi portarlo fuori dall’ufficio. Computer che non è stato mai più ritrovato. Gli inquirenti ipotizzano sia stato ceduto a qualcuno nei pressi dell’Hotel de La Ville dallo stesso ex primo cittadino. Sul punto – nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ricordano i giudici del tribunale del Riesame – l’ex sindaco non ha fornito spiegazioni, si avvale della facoltà di non rispondere. Dunque per i giudici dell’VIII sezione, trova conferma l’accusa di peculato e di depistaggio