Amalio Santoro è a capo della lista "Per Avellino con Gengaro sindaco". E' un politico di lungo corso ma che dalla politica ha tenuto ben separato il proprio cammino professionale. Cattolico convinto, con Si Può ha tenuto una opposizione ferma e decisa per tutto il tempo dell'amministrazione Festa.
Si aspettava una fine così triste della consiliatura al Comune capoluogo?
Non sono rimasto sorpreso, i segni della crisi erano evidenti da tempo, a partire dal ruolo del Consiglio Comunale ridotto ,da una maggioranza muta e servile, a fastidiosa appendice! Erano palesi i comportamenti " disinvolti " del sindaco e della giunta: soltanto chi non voleva vedere adesso finge di sorprendersi.Nel corso della legislatura si è strutturata un'esperienza amministrativa corrotta e corruttrice che, inevitabilmente, è andata "a sbattere" , trascinando nella polvere l'intera comunità .
Il centro sinistra è stato sconfitto con Ciampi e con Festa, bruciando nomi come Pizza e Cipriano. Da osservatore esterno, uno questo lo traduce come sintomo di una avversione dell'elettorato a un modo di fare politica. Il campo largo perché dovrebbe essere diverso?
È assai mutato il contesto, sia nazionale che locale, si è affermata una destra dai tratti sanfedisti ed autoritari, che raccoglie trasformisti ed interessi opachi.Si imponeva una svolta, un lavoro "unitivo" , anche per chi ha animato negli ultimi anni l'esperienza del Centrosinistra Alternativo e di Si Può. So bene che troppo spesso la politica, in particolare alle nostre latitudini, si è ridotta a potere e convenienza.
La prossima scadenza amministrativa rappresenta l'occasione per impegnare una coalizione di qualità e di cambiamento, per coinvolgere una classe dirigente competente e responsabile.
Cosa significa oggi proporsi come un uomo di sinistra? Qual è l'orizzonte per la città?
Provengo dalla tradizione cattolico- democratica che, in dialogo con la sinistra storica, ha dato senso e valore alla democrazia italiana. Negli ultimi anni era prevalsa l'idea, anche a sinistra,che soltanto l' avanzare "dei forti " avrebbe consentito agli " ultimi " di fare un passo avanti! Non è stato così, si sono allargate disuguaglianze e sofferenze, pagano sempre i ceti ed i territori più deboli! La sinistra deve ripartire dalle fragilità, dal principio che nessuno si salva da solo, che le persone si organizzano e si liberano! Il nostro capoluogo è stato travolto dal "gene egoista", da un sovranismo ridicolo e sprecone. Avellino è piuttosto il suo Hinterland, è la sua provincia: per il nuovo sindaco Gengaro si tratterà di riaffermare il valore dei "legamenti", di ridurre le tante solitudini che segnano la comunità. Servirà valorizzare la partecipazione ed il protagonismo dei cittadini, alimentare il dibattito pubblico ed il confronto con le altre città capoluogo, in particolare con la grande " vivacità " di Napoli.
Avellino è fuori dalla connessione all'Alta velocità.
Paghiamo un grave ritardo. È noto infatti che gli investimenti si realizzarono in prossimità dell Alta Velocità. Bisogna " agganciare" il nostro capoluogo a Benevento e Salerno e potenziare i collegamenti con Afragola .Sarebbe già un gran risultato!
Questa città non ha una politica ambientale.
La nostra città sconta ritardi gravissimi in materia ambientale Si tratta di coniugare scelte strategiche e decisioni immediate. Rilanciare l' idea della città dei " parchi e dei fiumi", realizzare il nuovo PUC che punti sul piano del verde e la rigenerazione urbana. Bisogna da subito adottare misure, in raccordo con i comuni vicini, per ridurre "abbruciamenti", emissioni da caldaie, traffico. Serve dunque un ' autorevole regia pubblica, passare finalmente dalle parole ai fatti.
Non ha un vero assetto urbanistico. Lascia ai palazzinari la libertà di continuare a costruire, mentre la popolazione diminuisce, quindi non si sa a favore di chi.
E' necessario bloccare la nuova edilizia nelle aree agricole , in particolare nelke zone collinari. Cambiare anche la destinazione d'uso di suoli edificatori, confrontandosi con i proprietari, che pagano tasse elevate per diritti irrealizzabili. L' urbanistica non si fa " a pezzi", come è avvenuto negli ultimi anni, così si favorisce la circolazione di altra moneta edilizia, ormai fuori corso, in una realtà cittadina che perde popolazione e servizi. Bisogna impegnare gli imprenditori , gli ordini professionali, in un grande piano di risanamento , a partire dall' edilizia pubblica,ed all' utilizzo intelligente delle risorse del PNR, siamo ancora in tempo!
Abbiamo un tunnel costato undici milioni di euro finito da almeno due anni ma non inaugurabile perché c'è l'inghippo delle autorizzazioni.
Si tratta di un' altra eterna incompiuta! Il progetto iniziale è stato modificato,l'amministrazione Festa ha ulteriormente pasticciato con la ditta esecutrice. Bisogna ora garantirne l'apertura in condizioni di assoluta sicurezza; i cittadini hanno già pagato e sofferto per anni.
La famosa metropolitana leggera, dopo quindici anni di incubazione, si è rivelata un disastro.
Abbiamo sprecato altri cinque anni per rilanciare la metro leggera che può essere ancira un servizio essenziale per collegare le porte est ed ovest della città ed in particolare la stazione ferroviaria all' autostazione ed ai principali uffici pubblici. Si tratta di ridisegnare il piano del traffico, immaginare nuovi parcheggi in periferia, ridurre l'afflusso di automobili nel centro città, così avviene in tante altre aree urbane!
Non trova scandaloso che un complesso come l'ex Moscati di viale Italia venga lasciato vuoto, senza uno straccio di idea per il suo riutilizzo?
Si tratta di un altro buco nero della città Le grandi questioni urbanistiche sono state ignorate dalla giunta decaduta.Bisogna decidere sul futuro dell' ex Moscati e del Tribunale...l' area dell 'ex ospedale potrebbe ospitare la nuova cittadella giudiziaria se l' attuale struttura di piazza D'Armi fosse ritenuta inadatta. Si potrebbe anche trasformare quell'area, creando la porta ovest della città con aree verdi e parcheggi . Serve andare in tempi rapidi ad un confronto con gli interlocutori istituzionali ed assumere decisioni lungimiranti.
A questo disastro, chi dovrebbe dare risposte, indicare soluzioni? Magari è questo limbo senbza futuro o possibilità a costringere i nostri giovani alla fuga...
La politica ed i suoi protagonisti hanno il dovere di tentare l'impresa, di provare almeno a fermare la deriva delle zone interne. Servono una classe indiscutibile, una bussola ideale ed alcune proposte realistiche. Ad esempio recuperare la possibilità di ospitare ad Avellino il polo Agritech; rilanciare il ruolo dell' Asi, moderna agenzia di sviluppo, e di Pianodardine, per attrarre investimenti; potenziare servizi pubblici essenziali ( trasporti , servizi alla persona, digitalizzazione): si tratta di frammenti di un itinerario politico ed amministrativo per costruire una ragionevole speranza di futuro.