Avellino

di Paola Iandolo 

Inchiesta Dolce Vita, depositate le motivazioni dei giudici dell’VIII sezione del tribunale del Riesame di Napoli per l’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa, sottoposto agli arresti domiciliari. Per lui i giudici del tribunale di Napoli hanno confermato l’ordinanza di misura cautelare firmata dal gip Giulio Argenio, per il concreto rischio di inquinamento delle prove a suo carico. Ricordiamo che a dare un’accelerata all’inchiesta condotta dalla Procura di Avellino guidata da Domenico Airoma sono stati i “tentativi di depistaggio posti in essere dall’ex sindaco ed immortalati dagli inquirenti grazie alle telecamere installate nel suo ufficio”.

Le decisioni per gli altri due indagati

I giudici del tribunale del Riesame di Napoli, invece hanno deciso che l’ex dirigente comunale Filomena Smiraglia dovesse essere sottoposta all'interdizione dai pubblici uffici per un anno, una misura considerata adeguata rispetto a quella degli arresti domiciliari. Nonostante l'attenuazione della misura i giudici del Collegio presieduto da Maria Vittoria Foschini, hanno poi confermato tutto l’impianto accusatorio mosso dalla Procura di Avellino nei confronti dell'architetto napoletano. Per i giudici - sulla base di un’informativa dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del 31 agosto 2023 - ci sarebbero gli elementi indiziari relativi ai reati di corruzione, turbativa d’asta e falso, relativamente ad un appalto curato dall'ex dirigente comunale partenopea. Respinta infine la richiesta di riqualificazione del reato di rivelazione del segreto istruttorio da 326 comma 1 e 3, al solo comma 1. Utilizzabili per i giudici del tribunale del Riesame di Napoli anche le intercettazioni captate dagli inquirenti durante le indagini.  "Insussistenza delle esigenze cautelari”. Questo il motivo che ha indotto i giudici della Ottava Sezione del Tribunale del Riesame ad annullare la misura cautelare degli arresti domiciliari per l’architetto Fabio Guerriero. Ora che sono state depositate le motivazioni per tutti e tre gli indagati raggiunti dalle misure cautelari si attende che gli avvocati Marco Campora, Luigi Petrillo e Concetta Mari impugnino le decisione del Tribunale delle Libertà.