Benevento

Ha ammesso di aver cercato di rapinare nel parcheggio del centro commerciale I Sanniti, il 5 febbraio,una 21enne. Quando mi ha risposto che non aveva soldi, sono andato via, ha affermato Mattia Fusco (avvocato Massimiliano Cornacchione), 20 anni, una delle quattro persone di Benevento finite sabato agli arresti domiciliari in una inchiesta del pm Flavia Felaco e dei carabinieri della Compagnia.

Comparso nel primo pomeriggio dinanzi al gip Vincenzo Landolfi, il giovane ha invece escluso di aver compiuto il giorno prima la rapina della quale aveva fatto le spese, in via Vittime di Nassirya, una 33enne che era stata costretta a consegnare, sotto la minaccia di una pistola, 30 euro e tre carte bancomat ad un giovane armato di pistola e con il volto coperto da un foulard.

Non c'entro, ha ribadito Fusco, che ha poi fornito la sua versione anche sull'assalto fallito a due prostitute nel rione Triggio, di cui aveva parlato in una conversazione intercettata. Ho desistito da ogni intento, ha aggiunto, non ho neanche bussato, precisando di aver fatto riferimento alla presenza di uomini dinanzi alle abitazioni solo per giustificarsi: insomma, una scusa per ciò che non aveva fatto.

Si è invece avvalso della facoltà di restare in silenzio Angelo Fallarino (avvocato Gerardo Giorgione, 56 anni, chiamato in causa per alcune cessioni di crack. L'uomo ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee, sostenendo l'uso di gruppo delle sostanze stupefacenti.

Giovedì saranno invece interrogati Franco Silvino, 49 anni, Cristina Boffa, 47 anni – entrambi difesi dall'avvocato Giorgione (per Boffa con la collega Simona Voso)- tirati in ballo nel troncone relativo alla drogafino allo scorso marzo; per Silvino, ad aprile, servendosi di un minore per la consegna.