Il procuratore capo della Corte penale internazionale (CPI), Karim Khan, ha chiesto ai giudici del tribunale dell'Aja mandati d'arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, per crimini di guerra e contro l'umanità. Sono stati avanzati anche mandati d'arresto per Mohammed Deif, leader delle Brigate Ezzedin Al Qassam, e Ismail Haniyeh, leader dell'ufficio politico di Hamas, accusati di "sterminio, omicidio, presa di ostaggi, stupro e violenza sessuale durante la detenzione".
Khan ha messo nel mirino anche il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, accusato, come Netanyahu, di "aver causato lo sterminio, la fame come metodo di guerra e la negazione di aiuti umanitari, deliberatamente prendendo di mira i civili". La notizia ha provocato una forte reazione dello Stato israeliano, che ha condannato l'equiparazione tra Netanyahu e Sinwar. Il ministro degli Esteri Israel Katz ha dichiarato: "Mentre gli assassini e gli stupratori di Hamas commettono crimini contro l'umanità, il procuratore cita nello stesso momento il primo ministro e il ministro della difesa israeliano, una vergogna storica che sarà ricordata per sempre".
Il ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz ha definito la decisione "un crimine di proporzioni storiche", sostenendo che paragonare i leader di un Paese democratico ai leader di un'organizzazione terroristica è una distorsione della giustizia e un fallimento morale. Anche il leader dell'opposizione Yair Lapid ha espresso il suo disaccordo, affermando che "non è possibile emettere mandati di arresto contro Netanyahu, Sinwar e Deif. Non esiste un paragone del genere, non possiamo accettarlo ed è imperdonabile". Lapid si aspetta che l'amministrazione americana condanni i mandati di arresto.
Il Forum dei familiari degli ostaggi ha respinto la simmetria tra i leader israeliani e i terroristi di Hamas, sottolineando che "il modo per dimostrare al mondo che i due non sono la stessa cosa è avviare immediatamente un negoziato per il rilascio degli ostaggi". Anche tra i palestinesi la richiesta ha suscitato indignazione: Wasel Abu Youssef, esponente dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), ha detto che "in questo modo si fa confusione tra la vittima e il carnefice". Hamas ha affermato che la decisione di Khan "equipara la vittima al carnefice" e incoraggia la continuazione della "guerra di sterminio".
La consulenza che non t'aspetti
Tra i consulenti di Khan figura Amal Clooney, avvocato di diritto internazionale e moglie dell'attore George Clooney. Amal Clooney è una giurista accreditata, specializzata in diritto internazionale e diritti umani, e insegna alla Columbia University. Recentemente criticata sui social media per non essersi espressa sulla situazione nella Striscia di Gaza, Clooney ha invece lavorato per fornire le basi giuridiche per i mandati di arresto internazionali per crimini di guerra. Karim Khan ha presentato alla Camera preliminare della CPI le prove che giustificano i cinque mandati di arresto contro gli alti esponenti israeliani e palestinesi, citando il nome di Amal Clooney tra i suoi preziosi consulenti.