Benevento

Inizieranno martedì gli interrogatori di garanzia delle quattro persone di Benevento finite agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, in una inchiesta del pm Flavia Felaco e dei carabinieri della Compagnia in materia di rapine e droga.

I primi a comparire dinanzi al gip Vincenzo Landolfi saranno Mattia Fusco (avvocato Massimiliano Cornacchione), 20 anni, e Angelo Fallarino (avvocato Gerardo Giorgione, 56 anni. Mentre Fallarino risponde di tre presunte cessioni di crack, a Fusco sono contestate una rapina che avrebbe compiuto il 4 gennaio ai danni di una 33enne alla quale avrebbe sottratto – volto coperto da un foulard e pistola -30 euro e tre carte bancomat, ed una tentata rapina, il giorno dopo, nel parcheggio di un centro commerciale, ad una 21enne che gli aveva però risposto di non avere soldi ed altro.

L'attività investigativa ha poi puntato il mirino anche su un'altra tentata rapina della quale avrebbero dovuto fare le spese, il 10 febbraio, due prostitute al rione Triggio. Un colpo fallito che compare nell'imputazione provvisoria a carico di Fusco e di altri tre indagati a piede libero, di cui il Gip, sul versante cautelare, ha escluso però la configurabilità. Perchè, nonostante gli atti preparatori, le incursioni erano saltate per la rinuncia, e non per fatti indipendenti dalla loro volontà, di coloro che avrebbero dovuto portarle a termine, che avevano ritenuto troppo alto il rischio da correre per la presenza di uomini dinanzi alle abitazioni da 'visitare'.

Giovedì sarà invece la volta di Franco Silvino, 49 anni, Cristina Boffa, 47 anni – entrambi difesi dall'avvocato Giorgione- chiamati in causa per il troncone relativo agli stupefacenti, per alcune cessioni fino allo scorso marzo; per Silvino, ad aprile, servendosi di un minore per la consegna.