"Il lavoro è vita, non può essere morte o dolore. Un pensiero e una preghiera per il giovane, vittima di un incidente sul luogo di lavoro". E' il commento del sindaco di Scafati Pasquale Aliberti che, dal suo profilo FB, si esprime sull'incidente nel quale è morto un operaio di appena ventidue anni mentre lavorava in un palazzo del centro cittadino. Tante le reazioni di vicinanza e cordoglio.
"Una tragica dinamica che purtroppo si ripete troppo spesso. In provincia di Salerno, a Scafati, un giovane operaio ha perso la vita rimanendo ucciso da una lastra d'acciaio. Alla famiglia ed ai propri cari va il più sincero cordoglio della Cgil Salerno e di tutte le sue categorie.
"Piangiamo un altro figlio – commenta Antonio Apadula, Segretario Generale della Cgil Salerno-. Lo facciamo senza più lacrime. C’è dolore e c’è rabbia. Questo ragazzo giovanissimo questa mattina è uscito di casa per andare a lavoro. Stasera tornerà a casa in una bara. A quante scene come questa dobbiamo ancora assistere affinché in questo Paese, da nord a sud, cambino le regole e venga garantita sicurezza nei luoghi di lavoro? È una mattanza, un lutto continuo.
Ci stringiamo al dolore della famiglia di questo giovane ucciso sul lavoro con la complicità di quanti tacciono davanti all’assenza di regole precise che possono azzerare queste tragedie che quasi mai derivano da una incontrollabile fatalità. Lo Stato ci dica se c’è e da che parte sta".
"Un altro decesso prematuro che andrà ad ingrossare le statistiche fredde e asettiche di morti impunite senza che nessuno paghi per questi “omicidi”. Mille e quarantuno sono i morti dello scorso anno – spiega Luca Daniele, Segretario Generale Cgil Fillea -. Dall’inizio di quest’anno sembra che l’incidenza dei casi sia ancora maggiore. Appalti, subappalti, nessuna regola precisa, poche norme rispettate. Stiamo chiedendo a gran voce e da anni una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori, a partire dalla sicurezza, passando per il contrasto al lavoro precario e senza tutele, fino alla richiesta di assunzione di almeno 10mila nuovi ispettori del lavoro. La politica adesso è tenuta a dare un segnale chiaro e forte se vuole sperare di potersi definire ancora un Paese civile".
L'UGL si stringe alla famiglia e alla comunità della vittima che da oggi deve fare i conti con una perdita dolorosa". Lo ha dichiarato il segretario generale dell'UGL Paolo Capone che ha continuato: "Crediamo che sia altresì insopportabile continuare a vedere allungarsi la lista di nomi di persone che hanno perso la vita sul lavoro. Riteniamo che investire sulla formazione alla sicurezza, a qualsiasi livello e fin dalla scuola, sia un modo per arginare il rischio del ripetersi di simili tragedie. L'UGL chiede altresì di inasprire le sanzioni per tutti coloro che non rispettano o non fanno rispettare le norme di sicurezza pensate per tutelare il diritto al lavoro che deve anche essere diritto alla vita".