Avellino

di Paola Iandolo 

"Che l’aver il Fiorani Brenno assunto il ruolo di testimone alle nozze del Luzi Giampaolo non è circostanza che di per sé sola ascrive alla condotta degli imputati il disvalore penale relativo al contestato reato di cui all’art.483 c.p.La suddetta circostanza è da valutarsi unitamente ad altri profili fattuali che di seguito si esporranno, dando forma ad un quadro di dati probatori che induce fondatamente a ritenere ricorrente, nel caso de quo, l’incompatibilità del Luzi ai sensi degli art.51 e 52 c.p.c. a ricoprire il ruolo di componente della commissione. esaminatrice per lo svolgimento del concorso pubblico in oggetto”. Questo uno dei passaggi salienti delle motivazioni che hanno indotto il giudice monocratico del tribunale di Avellino, Zarrella a condannare i due imputati per falso. Gli avvocati Benedetto Vittorio De Maio e Ferando Taccone hanno già impugnato la sentenza di condanna emessa dal tribunale di Avellino in primo grado.

 

Le accuse 

Stando all'impianto accusatorio Giampaolo Luzi aveva agevolato Brenno Fiorani, suo testimone di nozze al concorso, senza astenersi in base agli articoli 51 e 52 del codice di procedura civile. Il 12 dicembre scorso il Tribunale di Avellino ha emesso la sentenza, condannando a tre mesi di reclusione l'attuale primario di Cardiochirurgia dell'ospedale di Avellino e il suo testimone di nozze. Con l'accusa di falso ideologico in atto pubblico il giudice monocratico del Tribunale di Avellino ha condannato il componente della commissione d’esame, nonché il vincitore del concorso. Sono stati condannati a 3 mesi di reclusione (pena sospesa) il dottor Brenno Fiorani, primario del reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale Moscati di Avellino, vincitore del concorso e il dottor Giampaolo Luzi, primario di Cardiochirurgia dell'ospedale di Potenza, all’epoca dei fatti uno degli esaminatori dei partecipanti al concorso.

I fatti risalgono al 2018 quando il dottor Brenno Fiorani partecipò al concorso per primario del reparto di Cardiochirurgia del Moscati risultando vincitore. Le indagini hanno preso il via all'indomani del concorso dopo la denuncia di uno dei partecipanti, il dottor Franco Triumbari, che all'epoca dei fatti ricopriva l'incarico di primario facente funzioni del reparto di Cardiochirurgia del nosocomio di contrada Amoretta. Per far emergere l’illecito qualcuno inviò al concorrente un certificato di matrimonio. Certificato che attestava che il vincitore del concorso, nel 2014, era stato testimone di nozze al matrimonio del dottore Luzzi.

Cerimonia che si era svolta nella Capitale. Ma non solo. Durante le indagini era emerso che vi era stato un rapporto di amicizia e di frequentazioni con uno dei componenti la commissione d'esame: il dottor Giampaolo Luzi, primario di Cardiochirurgia dell'ospedale di Potenza dal gennaio 2017. Le difese rappresentate dagli avvocati Fernando Taccone e Benedetto Vittorio De Maio hanno – nel corso della lunga istruttoria dibattimentale – hanno rilevato che le cause di incompatibilità di cui agli articoli 51 e 52 sono tassative e non contemplano il caso del testimone di nozze, ma tra le altre e tutt’al più, quella del commensale abituale.