"Vorrei rispondere al presidente del Consiglio Meloni che ci ha invitato a lavorare e vorrei fare un paragone tra quello che abbiamo fatto noi in questi ultimi tre mesi e quello che ha fatto il governo". Lo ha detto il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del consueto appuntamento social del venerdì tornando, ancora una volta, sulla polemica per la mancata sottoscrizione dell'accordo di coesione con il governo. De Luca ha fatto un elenco delle cose fatte nelle province campane dopo aver commentato con soddisfazione la sentenza del Consiglio di Stato proprio sui Fondi di coesione, aggiungendo: "Noi siamo l'amministrazione della concretezza". "Se il presidente del Consiglio Meloni avesse realizzato la metà di quello che abbiamo fatto avrebbe dato un senso alla sua vita politica", ha proseguito ricordando che secondo i dati Istat i lavoratori hanno perso il 4,5% del potere di acquisto dei loro salari e raggiunto il tasso di povertà più alto degli ultimi anni. Per quanto "l'unico dato positivo che abbiamo che è quello dell'occupazione va detto che aumenta il lavoro part-time, ovvero il lavoro povero". Parlando sempre dell'accordo dei Fondi di sviluppo e coesione, anche alla luce della recente sentenza del Consiglio di Stato "il ministro Fitto insiste a perdere tempo" e "noi grazie al ministro Fitto abbiamo perso un anno di tempo".
E su Bagnoli De Luca ha dichiarato: ""L'intervento su Bagnoli va finanziato con i fondi nazionale e con i fondi di coesione che sono in capo al Governo nazionale e non siano sottratti un miliardo e 200 milioni di euro ai 550 Comuni della Campania. Al momento di concreto non c'è nulla perchè il grosso del intervento per Bagnoli (per circa 800 milioni di euro) è previsto per il 2028 ed il 2029". "Non faranno niente perché non hanno un euro. Il minstro Fitto ha detto che avuto un ottimo rapporto con un loro referente a Napoli e 17 presidenti di Regione ma questo è un aggravante perchè mancano le regioni del Sud", ha proseguito De Luca parlando della visita di Fitto a Napoli che è stato accolto dal sindaco Gaetano Manfredi. Per De Luca i fondi che sarebbero destinati alle tre regioni che non hanno sottoscritto l'accordo Fsc ammonterebbero a 18 miliardi di euro. "Tutti quelli che hanno parlato di Bagnoli lo vogliono fare cose con i soldi della Regione sottraendo ai nostri territori un altro miliardo e 200 milioni. Una cifra che va bloccata e mi sembra un delitto", ha aggiunto dicendo che i fondi previsti non possono essere imputati al Fondo di sviluppo e coesione.
L'inserimento dei fondi per Bagnoli nel piano di sviluppo e coesione mette "a rischio i 500 milioni per le opere stradale, mette in discussione l'alta velocita, lo stadio Collana, il parco pubblico a Napoli e tutta in serie di interventi previsti". "Hanno detto: prendiamoci un miliardo e 200 ma non hanno detto cosa tagliano", ha detto ancora ricordando che il soggetto attuatore di Bagnoli è Invitalia e pertanto "si tratta tutto di un intervento nazionale". A giudizio di De Luca, dunque, "è un delitto politico" e non "è certo un regalo per Napoli". Quindi si prendono "dei soldi che già appartenevano al Sud".
Il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del consueto appuntamento social del venerdì, è tornato all'attacco del premier, Giorgia Meloni. De Luca ha rivendicato che quella della Campania è l'amministrazione della concretezza. "Se il presidente del Consiglio, tra una sfilata di moda e l'altra, avesse realizzato la metà di quello che abbiamo fatto in Campania avrebbe dato un senso alla sua vita politica". E non sono mancati gli affondi verso il ministro Fitto che ieri è stato a Bagnoli. Un "viaggio semiclandestino", ha proseguito De Luca.