Salerno

Ha impresse nella mente tutte le tappe principali della grande trasformazione che ha caratterizzato Salerno. Da quando, da giovane assessore socialista, sognava «una città possibile» - come da slogan che egli stesso aveva coniato -, siano a oggi che si ritrova ad amministrare da sindaco facente funzioni «una citta realizzata».

Una storia politica lunga più d’un ventennio, che nella prossima primavera potrebbe arricchirsi d’un nuovo capitolo. Enzo Napoli continua a vivere con calma glaciale il toto-candidato che già da mesi impazza nella città d’Arechi. Pur consapevole che il suo nome sia in cima alle preferenze del Pd per la successione di Vincenzo De Luca, è pronto a giocare la partita da semplice gregario, attenendosi a quelli che saranno gli ordini di scuderia provenienti dall’alto. Sarà il governatore della Campania, infatti, a scegliere il “capitano” da lanciare nella mischia per le prossime amministrative di Salerno.

«La candidatura a sindaco - spiega Napoli a Telecore - non dipende da me. Siamo in un momento di svolta e la scelta sarà determinata dal partito, dalla colazione e soprattutto dall’alto consiglio di Vincenzo De Luca. Sono un uomo di squadra e di servizio, non mi pongo minimamente il problema. Noi candidiamo un progetto sulla scorta dei risultati ottenuti e sulla base di quanto realizzato. Gli uomini sono accessori e vedremo chi saranno».

Con il consueto low profile e senza grossi proclami, il “traghettatore” del Comune di Salerno sta portando avanti il progetto amministrativo lasciatogli in dote da Vincenzo De Luca, al quale non manca mai di riconoscere oneri e meriti. «La città si è trasformata nel senso migliore del termine - prosegue Napoli - e stiamo lavorando per costruire una passeggiata che dallo sbarco crocieristico arrivi fino alle pendici del castello».

Non manca, poi, un riferimento alle recenti “bacchettate” del governatore. «Ha ragione quando dice che c’è stato un rilassamento sulla gestione dei rifiuti - il pensiero del facente funzioni -. Ed è per questo che solleciteremo cittadini e scuole al fine di tornare sui livelli storici. Il suo deve essere visto come il consiglio di un cittadino autorevole che guarda alla città come qualcosa che ama profondamente». Non mancano, però, grane da gestire e sottili equilibri politici da non destabilizzare. Fuoco che cova sotto la cenere, ma su cui Enzo Napoli, da buon “padre di famiglia” è pronto a gettare acqua sul fuoco. «Non c’è alcuna crepa in maggioranza - ha ribadito - venerdì (domani per chi legge, nda) presiederò io il vertice con i consiglieri in vista del consiglio comunale del 22 settembre nel corso del quale approveremo il bilancio di previsione 2015».

Lo sguardo, dunque, è tutto proiettato al presente. Anche se non manca una “sbirciata” fugace a un futuro che immagina all’insegna dell’intesa istituzionale con la Regione per completare lo sviluppo di Salerno. «Finalmente abbiamo la possibilità d’interloquire in modo istituzionalmente corretto con la Regione - conclude Napoli -. È una carta che dobbiamo giocarci per portare a termine le grandi opere e completare i collegamenti con l’aeroporto e la Costiera Amalfitana». Progetti futuri che potrebbero essere i primi cardine su cui costruire il programma elettorale delle prossime amministrative. Un appuntamento che consentirebbe a Napoli di riaggiornare la storia, vivendo in prima persona la trasformazione di quella «città possibile» che, dopo esser stata realizzata «adesso ha un occhio rivolto al futuro».

 

Redazione Sa