Tre anni e 4 mesi a Tommaso Menzione, 53 anni, di San Gennaro Vesuviano, 3 anni a Giancarlo Ciani, 70 anni, di Benevento. Sono le condanne decise dal Tribunale (presidente Pezza, a latere Murgo e Perrotta), rispettivamente, per un imprenditore nel settore dei rifiuti e un funzionario dell'Agenzia delle Dogane ora in pensione, riconosciuti responsabili di corruzione: il primo avrebbe versato all'altro somme di denaro per accelerare le pratiche di rimborso delle accise.
Il pm Licia Fabrizi aveva chiesto per entrambi 3 anni ed 8 mesi, mentre gli avvocati Carmine Lombardi e Raffaele Serpe avevano concluso sollecitando l'assoluzione dei loro assistiti perchè il fatto non sussiste.
I fatti vanno dal 25 settembre 2019 al 6 giugno 2020, sono finiti al centro di una indagine della Procura di Napoli e dei carabinieri di Castello di Cisterna che nel settembre 2021 era sfociata in una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per Menzione e Ciani, poi tornati in libertà.
Secondo gli inquirenti, Menzione, impegnato nell'azienda di famiglia 'Ri plast sas', avrebbe corrotto “sistematicamente”, con una “somma di denaro versata con cadenza mensile” il funzionario dell'Agenzia delle Dogane affinché quest'ultimo potesse dare un'accelerata alle pratiche di rimborso presentate nel tempo dall'azienda e relative alle accise sul combustibile acquistato a Benevento e impiegato per l'autoproduzione di energia elettrica per lo svolgimento dell'attività di lavorazione delle materie plastiche.
Ad innescare l'indagine era stata nel luglio 2019 l'ex moglie di Menzione, che ai militari aveva consegnato anche alcuni files con più conversazioni. Punto di partenza di un lavoro investigativo corroborato dall'escussione di alcuni testimoni, dalle intercettazioni telefoniche e dalle immagini registrate da una telecamera installata presso il bar di un distributore di via Napoli.