Pagani

Sarà presentato martedì 21 maggio, presso la pinacoteca Tommaso Maria Fusco dell’Auditorium di Pagani, “Procediamo per comprenderci”, il libro nato nell’ambito del progetto “Change”, frutto della collaborazione dell’associazione Autismo fuori dal silenzio (Afs) e del Museo Didattico della Fotografia (MuDif) di Sarno, con il cofinanziamento della Regione Campania. Appuntamento alle 9.30 per prendere parte all’evento che aprirà una finestra sul mondo dei ragazzi affetti da sindrome autistica e sul loro enorme potenziale, ma che tenderà la mano anche a docenti, personale scolastico e, soprattutto, ai genitori di bambini affetti da autismo. Settantanove scatti, quelli firmati dal MuDif, per raccontare attraverso lo strumento della fotografia il mondo dell’autismo. Settantanove scatti che accompagnano l’illustrazione delle tecniche ABA (Analisi del comportamento applicata) e gli enormi frutti che queste tecniche possono dare nella crescita e nello sviluppo, verso una sempre maggiore autonomia, dei bambini con sindrome di autismo.

«Quella di questo manuale è un’idea a cui lavoravo da anni, anche sulla scorta delle esperienze fatte con mio figlio - ha spiegato Alfonso d’Angelo, presidente dell’Afs e padre di un ragazzo affetto da sindrome autistica -. È necessario agire sulla formazione di operatori e famiglie per seguire e proseguire le attività dei bambini anche fuori dall’ambiente scolastico. È fondamentale che scuola e famiglia lavorino insieme per favorire lo sviluppo di alcune abilità fondamentali come la comunicazione, indispensabile e propedeutica all’abbassamento dei comportamenti disadattivi. Il manuale – ha aggiunto d’Angelo – rappresenta per verbis e per immagini in modo accessibilissimo i primi approcci con i bambini nei gesti più semplici della quotidianità come lavarsi le mani, andare in bagno, chiedere di uscire».

Piccole azioni insegnate per imitazione dei compagni o tramite lo ‘step by step’ che consiste nel suddividere le varie abilità in parti più piccole e semplici da eseguire o apprendere. Una metodologia chiaramente visibile dalle fotografie scattate da Rosario Petrosino, direttore del MuDiF, che ha spiegato come il lavoro suo e di Francesco Coiro sia stato volto ad «accompagnare l’intervento dei tutor e specialisti dell’Afs per cogliere i momenti salienti delle procedure Aba. Abbiamo seguito i bambini nello svolgimento dell’attività didattica – ha spiegato Petrosino – facendo attenzione a non turbare il loro equilibrio. Siamo stati il più invisibili possibile, cercando di intervenire sempre in punta di piedi. Abbiamo avuto noi stessi modo di sapere e capire di più della realtà che vivono i ragazzi autistici e, con loro, le rispettive famiglie. Un’esperienza, infatti, quella di “Procediamo per comprenderci” – ha concluso il direttore del MuDiF – che ci ha arricchiti fortemente professionalmente ma soprattutto umanamente e che si sposa perfettamente con la politica associativa della nostra realtà culturale che ci vede sempre in prima linea con entusiasmo».

Alle parole del direttore Petrosino fanno eco quelle di Marianna Arpino, sociologa dell’Afs e partecipe della redazione del libro. «Il MuDiF ha realizzato scatti sui bambini autistici inseriti nel contesto classe al fine di mostrare come un buon trattamento possa permettere ad un bambino autistico di svolgere tranquillamente le attività scolastiche e non. All’interno del manuale, rivolto alla scuola ma anche alle famiglie con figli autistici, – ha spiegato Arpino – sono illustrate anche procedure specifiche che permettono all’insegnante di relazionarsi con i bambini. È stato interessante vedere come i bimbi reagivano agli scatti sentendosi protagonisti. Ma, soprattutto, è stata dimostrata l’importanza della collaborazione dei compagni oltre al fatto che, con un buon operatore e un buon docente che filtra anche le loro emozioni, i bimbi autistici riescono ad integrarsi perfettamente».

Soddisfatto dell’esito della collaborazione tra Afs e MuDiF anche Vincenzo Petrosino, presidente dell’associazione di promozione sociale “Il Didrammo”: «La nostra associazione è da sempre sensibile a percorsi e progetti dedicati a ragazzi ‘speciali’. Non è infatti la prima volta che ci confrontiamo con realtà simili né sarà l’ultima dal momento che lavoriamo spesso anche con il dipartimento di salute mentale. In questo progetto – ha dichiarato il presidente – la fotografia è stata utile per documentare la vivacità che si trova nel mondo dei ragazzi autistici ma anche un momento educativo-pedagogico per gli studenti per far emergere e valorizzare ‘talenti nascosti’. Abbiamo voluto documentare anche il lavoro dei tutor e degli operatori e valorizzare quali tipi di opportunità per i bambini e il loro futuro possono essere sollecitate con interventi mirati e competenti».