San Mango sul Calore

Un anno dopo il disastro, l'alluvione Forlì ricorda quei terribili giorni per tenere viva la memoria. Tanti sono stati gli aiuti da tutta Italia: dai giovani ‘angeli del fango’ con pala e stivali, fino alle donazioni per la ricostruzione.

Un fronte solido di volontari raggiunse i territori romagnoli martoriati dal cataclisma per portare aiuto. Tra i tanti arrivati in quei giorni anche Teodoro Curcio, 45 anni, coordinatore della Misericordia di San Mango sul Calore, in provincia di Avellino, con la sua squadra composta da trenta operatori. Il 45enne irpino ha raccontato a "Il Resto del Carlino", i drammatici momenti vissuti nel corso dell'alluvione:  “Abbiamo risposto prontamente all’emergenza, poche ore dopo l’accaduto. (...) Al nostro arrivo, era buio e non abbiamo immediatamente compreso la portata dell’evento. La mattina seguente, con l’arrivo del giorno, il disastro si è rivelato ai nostri occhi. Nonostante le numerose esperienze in territori colpiti da cataclismi, non si è mai pronti a vedere certe disgrazie. Per sette giorni, abbiamo operato nel quartiere Romiti.(...) In quei giorni, abbiamo incontrato tante persone straordinarie. Tra queste, la signora Adele che, nonostante avesse perso tanto, ci preparava il caffè tutti i giorni. Ci ha trattati come se fossimo suoi figli. Quando abbiamo finito di liberare il suo seminterrato, siamo scoppiati entrambi in un pianto liberatorio. L’abbraccio che ci siamo dati è stato immortalato ed è diventato un’immagine simbolo di quei giorni terribili. Ma ce ne sono tanti altri. Un pomeriggio, in via Sapinia, abbiamo incrociato un gruppo di bambini delle elementari che distribuivano panini e dolci a chi ne aveva bisogno. Noi eravamo affamati e abbiamo accolto con gioia il loro aiuto. Per ringraziarli, gli abbiamo donato lo stemma della Misericordia che portiamo attaccato alle tute”, conclude.