Avellino

“Brindo alla vita, alla forza delle donne in rosa pronte ad aiutare altre donne, a darsi coraggio in ogni momento difficile della propria esistenza”. Ada Iadarola, 51 anni, imprenditrice campana racconta la sua storia di rinascita dopo il tumore al seno. “Scoprire di essere malata di cancro a 49 anni ti cambia la vita, ma mi sento fortunata perché ho trovato la strada giusta, il percorso di cura e assistenza adatto, con il nostro dottore Carlo Iannace. Un percorso durante il quale non mi sono mai sentita sola contro la “bestia”, lungo il quale ho conosciuto altre donne, come me, alle prese con la stessa battaglia e paure”.

Sposata madre di due figli, Ada ricorda e ripercorre le tappe del suo percorso. “Ero molto attenta, facevo sempre controlli e grazie all'auto palpazione nel novembre del 2021 sentii una sera, prima di addormentarmi, qualcosa che non andava. Una massa, dura. Mi inquietai subito e subito mi fu indicato di eseguire una mammografia. Una volta ottenuto il referto, mi fu subito detto di consultare un senologo, mi fu imposto di farlo tempestivamente. Io sono di Ponte di Benevento, una mia cara amica mi parlò del dottore Iannace che, data l'urgenza, mi accolse subito direttamente a casa sua, in quel di San Leucio del Sannio, per poter guardare la mammografia".

"Ricordo, come fosse ieri - racconta Ada ., le parole di Carlo, la sua voce e il suo sguardo. La sentenza più dura che un essere umano può ricevere, pronunciata con un tono di voce e le parole più rassicuranti di questo mondo. Fu il metodo giusto per annunciarmi quello che sarebbe stato il mio personale calvario, fatto di interventi e cure, ma grazie al quale sono guarita e rinata. “Signora, lei si deve operare: ha un cancro al seno”, mi disse Iannace. La diagnosi è di un carcinoma C4”. Quattro giorni dopo Ada era a Milano per ottenere un ulteriore parere medico. “Ottenni la stessa identica diagnosi - racconta l'imprenditrice nel settore del vino di Ponte di Benevento -. Tornai subito da quel dottore così umano e speciale, tornai subito da Carlo Iannace per iniziare a curarmi. Mi accolse subito e iniziammo con l' iscrizione nella Breast Unit al Moscati di Avellino. Subito eseguii una serie di approfondimenti. In quei momenti ti scorrono davanti tutte le immagini della tua vita. Ossessivamente pensavo ai miei figli, alla forza che dovevo darmi per non rischiare di lasciarli .In poco tempo, data la gravità della mia situazione, è stato eseguito l'intervento. Ancora una volta il mio dottore, Carlo Iannace, seppe rassicurarmi e aiutarmi, Ricordo quando mi svegliai dall'intervento, le sue carezze sulla testa e quelle parole: abbiamo tolto il tumore e il linfonodo sentinella è negativo”. Una piccola ma buona e straordinaria notizia, che permise ad Ada di recuperare un rinnovato ottimismo.

“Poi iniziarono le cure. Ho eseguito ben trenta radioterapie e ora eseguo ancora una terapia ormonale. Ma sono sulla strada giusta e ringrazio Dio ogni giorno per avermi aiutata”. Ada con la sua storia vuole lanciare un messaggio a tutte le donne: “Voglio dire a tutte le donne che sono in cura che la vita è bella, che bisogna lottare e farlo con tenacia. Tenersi impegnate aiuta, mai abbandonarsi a dolore e autocommiserazione. Mi impegno anche aiutando la catena della prevenzione. Ho preso parte a tantissime giornate, collaborato a 110 visite grazie alle quali abbiamo individuato 4 casi sospetti. Il volontariato con la rete rosa Amdos e Amos fornisce un senso alla mia vita e ne sono fiera – spiega e conclude Ada -. Ma non solo. Con le sue Cantine di Ponte Ada Iadarola ha dedicato un Rosato alle donne che lottano. Una bottiglia in grado di raccontare il percorso di rinascita possibile proprio grazie alla prevenzione e alla cura ed il messaggio che voglio lanciare – conclude Ada Iadarola – è quello di fare i controlli, poiché la prevenzione è importante e voglio brindare alla vita perchè anche la matattia come dice Baudelaire ‘la tempesta rinvigorisce i fiori’”.