“Un problema comune agli studenti di ogni ordine e grado, di ogni istituzione tanto pubblica che privata, è quello di avere uno spazio per studiare. La città di Benevento è sede di istituzioni scolastiche che, dalle elementari fino al massimo livello universitario, offrono istruzione ai giovani cittadini e cittadine, della provincia e oltre. Gli studenti e le studentesse necessitano di posti dover poter studiare, ma al contempo socializzare, perché lo studio non è solo una attività individuale, ma è anche un processo educativo e sociale che trova nella forza dei legami con gli altri studenti dei potenti alleati”.
Parte da qui la riflessione dei giovani Davide Emanuele Iannace - +Europa, Arturo Mariano Iannace - +Europa, Stefano Orlacchio - GD e Radicali Italiani, Paolo Cavallo - Coordinatore +Europa Benevento e Alfonso Maria Gallo - Delegato Aree Interne Segreteria Nazionale +Europa e proseguono “L’abbandono scolastico, piaga delle nostre terre, non viene combattuto solo con le politiche dall’alto, ma con un sistema socioculturale capace di catturare quei giovani che, per motivi vari e diversi, sono a rischio di perdersi e di essere lontani dal sistema scolastico, primo baluardo della società contro fenomeni come quelli della criminalità.
Al contempo, salendo di grado, verso coloro che hanno deciso di proseguire gli studi anche a livello universitario, la mancanza di spazi di studio e socializzazione, dove sia possibile studiare, progettare e co-progettare, ma anche semplicemente scambiare consigli e chiacchiere con i propri pari, danneggia severamente la capacità delle istituzioni del capoluogo sannita di essere un punto di riferimento culturale per la sua provincia. Si privano gli studenti di fondamentali luoghi di produzione culturale necessari perché la città non sia solo un’aula studio, ma un vivaio culturale, di idee, di movimento. Per quanto la situazione sia recentemente migliorata grazie all’apertura di locali con spazi ad hoc, questi sono comunque insufficienti rispetto la quantità di studenti che giornalmente si recano a Benevento. La Biblioteca Provinciale della città ha orari che sono assolutamente troppo ristretti rispetto alle necessità, e che non offrono alternative nei fine settimana, scontando inoltre la mancanza di un servizio Wi-Fi al suo interno con conseguente impossibilità per molti studenti di usare diversi ed importanti strumenti, oramai indispensabile per lo studio come per la ricerca.
Se vogliamo attivare le energie dei giovani cittadini e cittadine di Benevento c’è bisogno di una mistura di policy ad hoc, capaci di creare un humus fertile per il proliferare della loro creatività, fantasia, della loro voglia di fare. Riteniamo che il possesso di spazi di studio pubblici sia parte di questo humus. Spazi che devono essere liberi, gratuiti, aperti a tutti e tutte, ma soprattutto che offrano orari flessibili, nei giorni sia feriali che festivi e che permettano quindi, ogni qualvolta sia necessario, che gli studenti trovino un posto dove poter studiare e co-progettare con i propri colleghi e colleghe il proprio futuro. Benevento ha moltissime energie, nascoste sotto anni ed anni di politiche apatiche e partigiane. Vogliamo sinergia, da parte di quell’insieme di attori che hanno il dovere di presentare soluzioni ai problemi degli studenti, in coordinamento con gli enti della pubblica istruzione ma anche quegli attori privati, for e non-for profit, che possono supportare la creazione di tali spazi e il loro mantenimento. Gli spazi, a Benevento, esistono. Vi sono strutture abbandonate nello stesso centro urbano, costruzioni lasciate marcire che provocano e diffondono uno stato di degrado comune nella città, e che al contempo sono testamenti della inettitudine degli attori pubblici nel gestire il loro ricco patrimonio anche edilizio. Al contempo, spazi destinati a queste attività sono sia sottorganico, che palesemente mancanti una comunicazione e una programmazione efficaci. Rafforzare tali entità è un primo passo necessario nella giusta direzione. Siamo aperti alla discussione pubblica con gli attori interessati, per portare avanti le istanze dei cittadini e cittadine, giovani ma anche meno giovani, perché tali spazi di studio e condivisione aperti ai giovani possono diventare un patrimonio di tutte le generazioni che abitano la nostra città. C’è bisogno di una immediata attivazione delle autorità per coinvolgere in un processo di co-costruzione tali spazi, di potenziarli seguendo le indicazioni “del basso”, delle voci di chi ne vorrebbe di spazi ma non ne ha. Noi ci siamo per parlare, discutere, mettere in contatto la cittadinanza, le autorità pubbliche e gli enti istituzionali e privati per coordinare un vero movimento comune per poterci riappropriare della cultura di Benevento tutta”.
Le sollecitazioni dei ragazzi: "Dove dovrei studiare?"
Una riflessione dei giovani +Europa, GD e Radicali Italiani
Redazione Ottopagine