Lauro

Aveva intrapreso una relazione extraconiugale con una govane rumena e quella relazione gli è costata cara.
Si tratta di un arzillo sessantenne di Lauro, M.F., persona molto nota in tutto il Vallo, che non riusciva a tollerare la fine della liaison sentimentale intrapresa, qualche anno prima, con una giovane donna rumena, residente a Lauro e di professione badante.
Minacce, pedinamenti, telefonate effettuate a tutte le ore del giorno e della notte, prima nel tentativo di costringere l'avvenente donna a riallacciare la relazione amorosa poi, una volta scoperto che era stato denunciato, finalizzate ad indurre la donna a ritirare le numerose denunce che nel frattempo aveva presentato.
Minacce di morte ed ingiurie anche nei confronti di un nipote della donna, reo di aver preso le difese della zia. 
L' atteggiamento aggressivo e molesto del sessantenne, che aveva anche violato il primo provvedimento di divieto di avvicinamento alla vittima emesso dal Tribunale di Avellino, ha portato al suo arresto, avvenuto in data 18 Ottobre 2014, ad opera dei Carabinieri della Compagnia di Baiano.
Nella giornata di ieri, dopo un processo particolarmente complesso, che ha visto sfilare sul banco dei testimoni numerosi cittadini di Lauro, tra cui anche un sacerdote, il Tribunale di Avellino ha condannato il sessantenne M.F. alla pena di anni uno e mesi sei di reclusione, oltre ad un cospicuo risarcimento economico in favore della giovane badante e del nipote.
Soddisfazione da parte del legale delle persone offese, l'Avvocato Rolando Iorio, che ha evidenziato come questa volta «l'intervento tempestivo delle Forze dell'Ordine ed i provvedimenti della Magistratura hanno evitato che la situazione degenerasse come purtroppo troppo spesso avviene in casi simili».            

Redazione