Benevento

Civico 22 torna sull'episodio di vandalizzazione del Lapidarium e sottolinea “Purtroppo è successo esattamente quello che avevamo pronosticato mesi fa in commissione, e non ci volevano certamente arti divinatorie per immaginarlo. È evidente che gli accorati appelli ai vandali non spostano di una virgola il problema. Quando si decide di fare un intervento, soprattutto azzardato come questo del Lapidarium, bisogna avere ahinoi un grande contatto con la realtà. 

Lo avevamo detto sin dall'inizio che la mappa interattiva sarebbe stata la prima cosa a rischio e così è stato. Se si fosse almeno valutato di posizionare questo manufatto all'interno dei giardini di Sant'Ilario, come avevamo proposto, certamente non sarebbe successo. In ogni caso, la prima cosa dopo l'istallazione doveva essere l'attivazione delle telecamere, tanto più che il ritardo nella consegna era parimenti ampiamente previsto. 

La triste verità è che si è deciso di spendere soldi (parecchi) senza avere la minima idea di cosa piazzarci dentro la struttura, senza strategia, senza pianificazione, come invece sarebbe auspicabile quando il fine è impattare positivamente sui flussi turistici.

Il modus operandi è sempre “poi vediamo…” Chi è venuto a visitare l'Arco che impressione ha avuto oggi? La stessa che si prova guardando i poveri paletti che illuminano le mura, vandalizzati con scritte, divelti, incarcerati (questa però non è colpa dei vandali) in tristissimi paletti grigi e catenelle”.