"Determinati provvedimenti del Governo vanno ulteriormente a colpire quelle aree del paese già fortemente penalizzate, aumentando le disuguaglianze e disparità di accesso ai servizi e alle infrastrutture ai residenti del Mezzogiorno".
Ad affermarlo la Filt Cgil nazionale sulle recenti norme che riguardano il Sud, spiegando che "vanno rimossi gli ostacoli che in questi anni hanno rallentato la spesa di risorse europee, arrecando danni enormi al nostro Paese".

"Con la Zes unica - sottolinea la Federazione dei Trasporti della Cgil - e dopo che hanno eliminato gli otto commissari e accentrato la governance senza una struttura è tutto bloccato a Roma con centinaia di domande inevase. Aspettiamo il DPCM che avvii la capacità erogativa di quelle risorse che, ricordiamo, hanno un vincolo di destinazione territoriale per l’80% al Sud per legge e non per gentile concessione di qualcuno mentre ci sono opere ferme, una commissione in scadenza e con il contatore che riparte da zero".

"La vera notizia rimane - afferma infine la Filt Cgil - che le risorse destinate al Fondo perequativo infrastrutturale per ridurre il gap tra sud e il resto del paese, diminuiscono in maniera vertiginosa, passando dagli oltre 4 miliardi previsti originariamente, ai circa 900 milioni stanziati".