Sant'Arcangelo Trimonte

 

Sono stati entrambi assolti. E' la sentenza pronunciata questo pomeriggio dal Tribunale al termine del processo a carico di Romeo Pisani (avvocato Giovanni Itro), sindaco di Sant’Arcangelo Trimonte, e Gianfranco Tortorano (avvocati Francesco Monti e Andrea Sepe), chiamati in causa, rispettivamente, come gestori della dimessa discarica comunale e della discarica consortile. In particolare, i giudici hanno assolto Tortorano da tutte le accuse, Pisani da quella di omissione in atti di ufficio, dichiarando per lui l'intervenuta prescrizione delle violazioni ambientali. 

Il pm Giacomo Iannella aveva chiesto la condanna dei due imputati, proponendo per ognuno di loro 4 mesi per l’omissione in atti di ufficio e 4 mesi e 1800 euro di multa per ciascuna delle due contestazioni relative alla violazione della legge sui rifiuti. Per la dichiarazione di responsabilità di Pisani e Torturano si era espressa anche la Regione, parte civile con l’avvocato Elisabetta Balletta, di diverso avviso, ovviamente, i difensori. Che hanno visto accolte le loro ragioni rispetto a fatti che risalivano al periodo tra il 2009 ed il 2010 ed erano relativi ad una fuoriuscita di percolato, con il liquido che era finito a valle, in un’area tra i due invasi.

Nel corso del processo Pisani e Tortorano si erano sottoposti all'esame e, rispondendo alle domande della parti, avevano respinto ogni accusa. Pisani aveva spiegato le iniziative adottate dall'ente per risolvere il problema, ribadendo che “il percolato non arrivava dalla dismessa discarica comunale, che non aveva perciò causato l'inquinamento a valle”. Il primo cittadino aveva anche depositato attraverso il suo legale i documenti relativi ad un progetto di bonifica e all'accordo di programma per la realizzazione dello stesso.

Dal canto suo, Tortorano aveva precisato di essere stato commissario liquidatore del Consorzio unico di bacino Napoli – Caserta dal marzo al novembre 2010, quando si era dimesso, evidenziando le enormi difficoltà registrate perchè si concretizzasse quanto previsto dalla norma: la cessazione di ogni funzione gestionale dei Consorzi alla fine del 2009 ed il subentro delle Province, che non avvenne però nell'immediatezza. “Per dieci mesi continuammo ad occuparci solo della raccolta dei sacchetti per consentire alle Province di organizzarsi”.

Quanto alla discarica di Sant'Arcangelo, gestita dal Consorzio durante l'emergenza, Tortorano aveva ricordato di aver attivato, nonostante l'esiguità dei fondi disponibili, dieci prelievi di percolato ed un intervento di riparazione delle crepe che si erano aperte nel muro di contenimento. “Ho fatto più di quanto fosse di mia competenza”, aveva concluso, puntando il dito contro la Provincia di Benevento e la Samte, “destinatarie di una serie di sollecitazioni alle quali non hanno mai risposto”. 

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