Da un lato la “stanchezza” del segretario Malavena e dall’altro il tentativo di un pezzo del partito (la corrente di minoranza che fa capo all’ex assessore Troisi) di costruire un polo moderato di centrosinistra (con l’Udc dell’ex assessore Geppino Spagnuolo e altri) sono sicuramente due spine nel fianco del Partito democratico di Atripalda. E chi se non il vicesindaco e consigliere provinciale del Pd, Luigi Tuccia, può dare una “lettura” di quanto sta accadendo.
Cominciamo da Troisi e Spagnuolo…
«Se il loro scopo è creare una proposta politica alternativa a quella attuale, non posso che incoraggiarli, sia perché non mi riguarda, sia perché chi vuole fare politica, soprattutto in questo momento, va senz’altro incoraggiato…».
Sta scherzando?
«Assolutamente no. Per quanto mi riguarda ribadisco che non mi candiderò più: non ha senso per me essere eletto di nuovo consigliere comunale visto che, per il ruolo di sindaco, sono già in tanti ad averci fatto un pensiero… Se nel frattempo non cambierà la legge può darsi, invece, che offrirò la mia disponibilità per un altro biennio in Consiglio provinciale, un ruolo che mi sta dando molte soddisfazioni». Ma non le da un po’ fastidio che Troisi e Spagnuolo pensino di allearsi contro di lei? «Sul piano politico non mi meraviglia perché se Troisi stava bene nel Pd e Spagnuolo stava bene nella maggioranza non avrebbero fatto ciò che stanno facendo. Che facciano pure…».
Gianluca Roccasecca
La versione integrale su Ottopagine