Sono iniziate intorno alle ore 7 le operazioni per l'afflusso dei fedeli in piazza San Marco a Venezia, dove Papa Francesco celebrerà la messa alle ore 11, al termine della sua visita nella città lagunare. L'entrata ai varchi intorno all'area marciana si volge in maniera ordinata, e sul grande palco dove è stato allestito l'altare per le celebrazione, si sono disposti i componenti dell'orchestra che accompagnerà i canti. I fedeli hanno la possibilità di vedere le tappe della visita papale da alcuni maxi schermo. Un primo applauso si è già levato dalla piazza quando Papa Francesco è stato visto arrivare nel carcere femminile della Giudecca.

Intervento su sovraffollamento delle carceri

Il carcere è una realtà" dura, e problemi come il sovraffollamento, la carenza di strutture e di risorse, gli episodi di violenza, vi generano tanta sofferenza". Ha detto il Pontefiice alle detenute della Giudecca a Venezia invitando a "non togliere la dignità a nessuno". Il carcere "può anche diventare un luogo di rinascita, morale e materiale, in cui la dignità di donne e uomini non è 'messa in isolamento', ma promuove attraverso il rispetto reciproco e la cura di talenti e capacità". "Ho desiderato incontrarvi all'inizio della mia visita a Venezia per dirvi che avete un posto speciale nel mio cuore. Vorrei, perciò, che vivessimo questo momento non tanto come una 'visita ufficiale' del Papa , quanto come un incontro in cui, per grazia di Dio, ci doniamo una vicenda tempo, preghiera, vicinanza e affetto fraterno Oggi tutti usciremo più ricchi da questo cortile, forse chi uscirà più ricco sarò io, e il bene che ci scambieremo sarà prezioso", ha detto Papa Francesco. "È il Signore che ci vuole insieme in questo momento, arrivati ??per vie diverse, alcune molto dolorose, anche a causa di errori di cui, in vari modi, ogni persona porta ferite e cicatrici. E Dio ci vuole insieme perché sa che ognuno di noi, qui, oggi, ha qualcosa di unico da dare e da ricevere, e che tutti ne abbiamo bisogno", "ognuno di noi ha una propria singolarità, un dono per offrirlo e condividerlo".

Anche io ho errori da farmi perdonare

"Non dimentichiamo che tutti abbiamo" errori di cui farci perdonare e ferite da curare, io anche, e che tutti possiamo diventare guariti che portano guarigione, perdonati che portano perdono, rinati che portano rinascita. Cari amici e amiche, rinnoviamo oggi, io e voi, insieme, la nostra fiducia nel futuro”. Ha detto il Papa nel discorso alle detenute al carcere della Giudecca. "Non chiudere la finestra, per favore, sempre guardare al futuro, sempre guardare con speranza", ha aggiunto Papa Francesco.

"L'arte disobbedisce a violenza: il mondo ne ha bisogno"

"Il mondo ha bisogno di artisti. Lo dimostra la moltitudine di persone di ogni età che frequentano luoghi ed eventi d'arte". Lo ha detto il Papa nel discorso agli artisti che sta incontrando alla Biennale di Venezia. "Vi confesso - ha proseguito Papa Francesco - che accanto a voi non mi sento un estraneo: mi sento a casa. E penso che in realtà questo valga per ogni essere umano, perché, a tutti gli effetti, l'arte riveste lo statuto di 'città rifugio', una città che disobbedisce al regime di violenza e discriminazione per creare forme di appartenenza umana capaci di riconoscere, includere, proteggere, abbracciare tutti, a cominciare dagli ultimi".