Avellino

Pestaggi di gruppo subiti con indosso le manette, in stanze senza telecamere. Rinchiusi per giorni nudi in celle di isolamento, senza materasso, cuscini o lenzuola. Insulti, minacce di morte e anche un tentativo di stupro. È lunga oltre 120 pagine l’ordinanza firmata dal gip, nel resoconto degli abusi commessi nel carcere minorile "Cesare Beccaria" di Milano. Sotto accusa 13 agenti della Polizia Penitenziaria, 12 dei quali tuttora in servizio presso l'Istituto. Tra gli arrestati anche il 28enne avellinese D. I. Vittime i detenuti minorenni ospitati nel penitenziario. I reati a vario titolo contestati sono maltrattamenti, concorso in tortura e una tentata violenza sessuale nei confronti di un detenuto, commessi a partire almeno dal 2022 a oggi. 

Sarebbe un "sistema consolidato di violenze reiterate, vessazioni, punizioni corporali, umiliazioni" e spedizioni "punitive", quello per cui  13 agenti di Polizia penitenziaria, tutti in servizio eccetto uno, sono stati arrestati mentre otto sono stati sospesi dall'incarico. Ad accogliere le richieste di misura cautelare delle pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena, coordinate dall'aggiunto Letizia Mannella, è stata la gip Stefania Donadeo, che ha condiviso la ricostruzione degli inquirenti e degli investigatori della Squadra Mobile e della stessa Polizia penitenziaria, contestando i reati anche per omissione, tortura, maltrattamenti, lesioni, falso ideologico, in un caso, di tentata violenza sessuale.

Secondo gli accertamenti, le vittime per ora individuate sono 12 - uno era tra gli evasi del 25 dicembre di due anni fa - e i diversi episodi contestati vanno dalla fine del 2022 allo scorso 19 marzo, mentre gli indagati sono complessivamente 25, la metà di quelli in servizio. Cosa che fa dire al giudice che "esiste un sistema nel carcere Beccaria per educare i minori detenuti", un "sistema conosciuto e riconosciuto da tutti" quelli che "vivono in un ambiente condizionato dall'angoscia continua di poter essere pestati per essere educati".