Salerno

Con la celebrazione della Santa Messa solenne presieduta da S.E.R. Mons. Flaviano Rami AL-KABALAN, Procuratore Generale del Patriarcato Siro-Cattolico presso la Santa Sede, i Cavalleggeri Guide hanno onorato il Santo Patrono dell’Arma di Cavalleria, San Giorgio Martire. La giornata giubilare è iniziata con la cerimonia dell’alzabandiera cui è seguita la deposizione di una corona d’alloro in memoria dei caduti e la preghiera della Supplica con la benedizione a tutti i cavalieri impartita dal Cappellano Militare, don Claudio Mancusi, con la reliquia ex ossibus del Santo Patrono, dono dell’Arcivescovo Metropolita Primate di Salerno-Campagna-Acerno, S.E.R. Mons. Andrea Bellandi, alla Chiesa Reggimentale.

Il Comandante, Col. Nicola Iovino, ha rivolto al Reparto un profondo messaggio di augurio, evidenziando il carisma dell’Arma di Cavalleria e le caratteristiche che la contraddistinguono. Successivamente, alla Santa Messa, oltre ai militari e ad alcuni familiari, hanno preso anche parte numerosi ospiti: il Comandante della Brigata Bersaglieri Garibaldi, Gen. B. Mario Ciorra, il Vicario del Prefetto Dott.ssa Franca Fico, il Vice Sindaco Paki Memoli, i Comandanti provinciali delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza, Ufficiali del Comprensorio Militare di Persano, le autorità civili del capoluogo, le rappresentanze delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, diversi cappellani militari e sacerdoti della città. Il vescovo Mons. Al-Kabalan nell’omelia ha richiamato la figura di San Giorgio quale modello cui ispirarsi nel quotidiano operare con generosità e dedizione, evidenziando in particolare l’impegno profuso nelle operazioni di peacekeeping in tutto il mondo e nel medio oriente in particolare. Inoltre il presule ha ringraziato il Comandante Iovino per l’azione di supporto umanitario, che da anni alimenta i canali della cooperazione civile-militare in Libano, e che nei prossimi giorni si concretizzerà in una nuova donazione alla Caritas Lebanon: una giornata di festa che ha voluto tradursi in attenzione solidale alla popolazione del Libano del Sud, oggi ancor più afflitta da contrasti e animosità.